"L'esercito austriaco è pronto per un intervento rafforzato ed ha anche pianificato forze aggiuntive". Lo ribadisce il ministro della difesa austriaco Hans Peter Doskozil, in dichiarazioni riportate dall'agenzia
auto austriaca Apa sulla decisione dell'Austria di chiudere il valico del Brennero e inviare i soldati. Una mossa che rischia di
creare problemi in Italia. Il ministro annuncia che, "se necessario,
sono pronte alcune centinaia di soldati e che se sarà necessario
questo numero potrebbe essere accresciuto".
Sulla questione dei migranti, a margine di una seduta del governo di Vienna, interviene anche il ministro degli Interni Johanna Mickl-Leitner, ribadendo che "un rafforzamento della frontiera meridionale dell'Austria si rende necessario perché, con l'arrivo della buona stagione e da
attendersi un aumento dei migranti". Mickl-Leitner ha annunciato all'agenzia austriaca Apa che venerdì "si incontrerà a Roma con il suo omologo italiano, dopodiché i controlli saranno i intensificati".
Ieri intanto ci sono stati scontri tra alcuni partecipanti
alla marcia svoltasi al Brennero contro le politiche Ue sui
migranti, organizzata dai centri sociali, e la polizia
austriaca. I tafferugli sono avvenuti al termine, quando i
manifestanti sono giunti sul lato austriaco del confine. Diversi
di loro, una cinquantina, avrebbero lanciato sassate e bengala
contro gli agenti, ferendone cinque. Alcuni giovani, hanno reso
noto le autorità austriache, sono stati fermati.
La situazione al confine, dunque, si fa incandescente, ancora
prima che Vienna abbia messo in atto i controlli annunciati da
tempo e confermati ufficialmente ieri, tesi ad evitare un
eccessivo afflusso di migranti sul territorio austriaco.
Non si torni "indietro", il Brennero
deve unire. È questo il senso di una lettera scritta dal
presidente emerito Giorgio Napolitano e pubblicata oggi in prima
pagina dal quotidiano La Repubblica.