giovedì 27 ottobre 2011
​Anche il Brasile apre le porte al matrimonio fra persone dello stesso sesso. Appena 5 mesi dopo aver riconosciuto le «unioni stabili» omosessuali, il Paese sudamericano introduce un precedente giurisprudenziale discusso.
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Anche il Brasile apre le porte al matrimonio fra persone dello stesso sesso. Appena 5 mesi dopo aver riconosciuto le «unioni stabili» omosessuali, il Paese sudamericano – uno dei più cattolici del mondo come numero di fedeli – introduce un precedente giurisprudenziale importante, in linea con un trend normativo iniziato nella Spagna di Zapatero e di fatto copiato dall’Argentina. Il Tribunale Superiore della Giustizia brasiliano ha autorizzato il matrimonio civile di due donne, conviventi da 5 anni. La stessa richiesta era stata presentata a due diverse Corti dello Stato di Rio Grande do Sul (dove le donne abitano), ma era stata bocciata. La sentenza potrebbe rappresentare ora un precedente per altri casi simili. Il giudice istruttore della causa, Luis Felipe Salomao, sostiene che lo Stato deve sempre facilitare la conversione di un’unione stabile in un vero e proprio matrimonio, perché è quest’ultima formula che protegge di più la famiglia. «L’orientamento sessuale non può essere un pretesto per escludere le famiglie dalla protezione giuridica rappresentata dal matrimonio», dice la Corte in un comunicato. La decisione è stata presa con quattro voti a favore e uno solo contrario: per il magistrato Raul Araujo, questo argomento dovrebbe essere competenza del Tribunale Superiore Federale, dato che riguarda un’interpretazione della stessa Costituzione. Lo scorso maggio fu proprio il Tribunale Superiore Federale a legalizzare le cosiddette «unioni stabili» omosessuali equiparandole alle coppie di fatto eterosessuali. Ma quest’ultima sentenza va oltre, perché getta le basi per la regolarizzazione del matrimonio gay. Già 5 mesi fa i vescovi brasiliani si erano pronunciati contro la scelta: «La differenza sessuale è originaria e non è un puro prodotto di una scelta culturale. Il matrimonio naturale tra un uomo e una donna, così come la famiglia monogamica, rappresentano un principio fondamentale del diritto naturale». L’America Latina sembra però guardare all’“esempio” spagnolo. L’Argentina – nel 2010 – è stato il primo Paese sudamericano a riconoscere le nozze fra persone dello stesso sesso. A livello di legislazione locale, il primo strappo si è invece consumato a Città del Messico nel 2009. Michela Coricelli Il Tribunale Superiore può ora creare un precedente a cinque mesi dal riconoscimento delle «unioni stabili» omosessuali.
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