I brasiliani sono divisi pro e contro la presidente Rousseff (Lapresse)
La palla adesso passa al Senato che sarà chiamato a votare due
volte a maggioranza semplice, sulla messa in stato d'accusa della
presidente. Se favorevole, il voto dell'11 maggio sospenderà
Rousseff per 6 mesi dalle sue funzioni, in attesa del verdetto
finale. La presidenza, in tal caso, sarà assicurata da Michel
Temer, ex alleato centrista ma ormai rivale di Rousseff.
CHI È ROUSSEFF. Ex guerrigliera torturata durante la dittatura,
delfina dell'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva (in carica
dal 2003 al 2010), Dilma Rousseff è entrata nella storia nel
2011, prima donna a vincere le elezioni presidenziali. Rischia di
finire come Fernando Collor de Mello, unico presidente brasiliano
destituito, nel 1992 per corruzione. Rousseff parlerà oggi, ha
annunciato il suo difensore, l'avvocato generale dell Stato José
Eduardo Cardozo: "Questo voto scandaloso non l'abbatterà. Lotterà
perchè ha sempre lottato, dalla dittatura alla democrazia".
SCAMBI DI ACCUSE AL CONGRESSO. La seduta storica del Congresso dei deputati si è svolta in un
clima tesissimo, tra insulti e spintoni, fin dall'apertura
annunciata dal presidente Eduardo Cunha, indagato anche lui per
corruzione, nemico giurato di Rousseff. Se i deputati di destra
hanno dichiarato di voler "ripulire il Brasile dalla corruzione"
e mandare a casa" un governo incompetente che ha portato il Paese
alla rovina", la sinistra ha risposto dando loro delle
"canaglie". Il deputato di estrema sinistra Jean Wyllys ha detto
"mi vergogno di partecipare a questa farsa di elezione indiretta,
gestita da un ladro (Cunha), ordita da un traditore golpista
(Temer) e promossa da sporchi esecutori, analfabeti politici e
venduti".
Deputati sostenitori dell'empeachment al Congresso (Lapresse)
BRASILIANI DIVISI, MAXISCHERMI IN STRADA. Più di 200 milioni di brasiliani, divisi da mesi di aspro
confronto, hanno seguito con il fiato sospeso la prima grande
battaglia e di questa spietata guerra di potere che lacera il
colosso dell'America latina, paralizzato dall'enorme scandalo di
corruzione Petrobras e dalla più grave recessione dell'ultima
generazione. A Brasilia, 53 mila manifestanti pro-impeachment in
verde e oro e 26mila simpatizzanti della Roussseff in rosso hanno
seguito il dibattito su schermi giganti sulla spianata davanti al
Congresso, divisi da una grande barriera metallica. In decine di
migliaia sono scesi in piazza in tutto il Paese, meno numerosi
del previsto e senza incidenti.
Manifestanti pro Rousseff domenica a Brasilia (Lapresse)