Una nuvola di fumo, i semafori in tilt. Lungo Boylston Street la folla si allontana in ordine sparso. La corsa è finita in anticipo, ma i partecipanti ancora non sanno il perché. Un anno dopo, il ritorno alla normalità. Auto e furgoni in colonna, semaforo rosso. La fretta di correre,c'è ancora, ma verso l'ufficio. E a bordo di un taxi.
Alza le mani in segno di resa. Anche i poliziotti, messi sotto stress, a volte non sanno come comportarsi. L'incertezza è tanta. Spuntano telecamere e macchine fotografiche, ma anche le transenne per proteggere il luogo delle due esplosioni ed evitare intralcio ai soccorsi. Un anno dopo, il clima è decisamente più disteso. Una bella giornata di sole, perfetta per passeggiare. Anche se si è al guinzaglio.
Un blindato della polizia che assomiglia quasi ad un carrarmato tanto è minaccioso. Le indagini sull'attentanto sono state particolarmente rapide. E le forze dell'ordine si sono messe subito sulle tracce dei responsabili, battendo palmo a palmo la periferia della città. Un anno dopo regna la massima tranquillità: in strada ci sono solo due ragazzine che tornano a casa dopo la scuola.
La seconda bomba è scoppiata davanti a questo ristorante. E gli effetti si vedono: sui marciapiedi vestiti ridotti a brandelli, c'è anche un passeggino abbandonato. La polizia scientifica, con tanto di tute bianche, sta effettuando un sopralluogo. I proprietari non si sono persi d'animo e hanno ristrutturato il locale a tempi di record.
Copley Square è invasa da mazzi di fiori, peluche, felpe e bandiere americane. Piccoli oggetti che giorno dopo giorno sono stati deposti per ricordare le tre vittime. Un rituale silenzioso molto caro agli americani. Un anno dopo la piazza è sgombra: è l'ora di pranzo e la gente esce dagli uffici per fare una pausa. Tra pochi giorni si correrà la prossima maratona.