Un messaggio di Papa Francesco alle famiglie delle vittime, ai feriti e ai soccorritori dell'attentato alla maratona di Boston: è stato il cardinale Sean O'Malley, l'arcivescovo di Boston, a leggere le parole del Pontefice nella Cattedrale della città gremita di fedeli. «La gente di Boston - ha detto O'Malley- ha rivissuto gli orrori dell'11 settembre». L'America, ancora una volta ferita, si è raccolta in una preghiera corale a cui ha partecipato anche il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, presente alla celebrazione insieme alla moglie Michelle. «Siamo riuniti qui per riaffermare che lo spirito di Boston resta irriducibile e che lo spirito di questo paese non resterà offuscato»: sono state le prime parole di Obama all'intera nazione, rapresentata dalla gente di Boston, e pronunciate a poca distanza dallo scoppio degli ordigni durante la maratona cittadina di lunedì.Il Boston Children's Choir, in Cattedrale, ha cantato e pianto al rito interconfessionale in omaggio alle vittime; molti i ragazzi del coro con le lacrime agli occhi. «Vogliono terrorizzarci, ma hanno sbagliato. Hanno sbagliato città. Non qui a Boston», ha detto Obama. «Sono venuto con un messaggio semplice a nome di tutti gli americani per tutti voi colpiti nella vostra città amata, ma anche noi la rivendichiamo - sono state le parole di Obama - Per milioni di noi quello che è successo lunedì è personale. Lunedì scorso era un bel giorno per essere a Boston, poi in un istante tuttala bellezza è stata distrutta, la festa è diventata tragedia». Oggi, ha continuato, siamo qui «per pregare e ricordare le vittime», ma anche per rivendicare «lo spirito di questa città: Boston e il paese non ha vacillato».«Il paese è con voi e sono sicuro che voi correte ancora» detto ancora tra gli applausi rivolgendo poi il monito ai responsabili dell'attacco: «Se vogliono terrozzarci, allontanarci dai nostri valori, hanno scelto la città sbagliata».