mercoledì 3 giugno 2009
"Un nuovo inizio" con il mondo musulmano per spezzare il circolo vizioso di "sospetti e contrasti" che ha pesato sui rapporti con gli Usa, è stato auspicato dal presidente anmericano Obama nel suo atteso discorso all'Università del Cairo. «Grande apprezzamento» espresso dalla Santa Sede.
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Stati Uniti e mondo islamico non devono essere in competizione ma cercare un nuovo inizio basato su interesse e rispetto reciproco. È quanto ha dichiarato oggi il presidente Usa Barack Obama nel corso del suo atteso discorso al Cairo rivolto al mondo islamico, in cui non ha però offerto una nuova iniziativa per metter fine al conflitto israelo-palestinese, omissione che potrebbe contrariare molti."Ci incontriamo in un momento di tensione fra Stati uniti e musulmani nel mondo tensioni che hanno radici in forze storiche che vanno oltre ogni attuale dibattito politico", ha detto il presidente Usa nel suo discorso dall'Università del Cairo."Sono venuto per cercare un nuovo inizio tra Stati Uniti e musulmani nel mondo, basato su interesse e rispetto reciproco", ha aggiunto."America e islam non si escludono reciprocamente e non hanno bisogno di essere in competizione", ha detto ancora. "Estremisti violenti hanno sfruttato le tensioni in una piccola ma potente minoranza di musulmani" tra islamici ed Occidente, mentre l'Islam non è parte del problema, nel combattere l' "estremismo violento" ma parte dell'iniziativa per promuovere la pace, ha aggiunto Obama.Il presidente Usa ha anche detto che "perseguirà personalmente" la realizzazione di una soluzione con due stati come unica via per porre fine al conflitto israelo-palestinese, che gli Usa non accettano la legittimazione di continui insediamenti israeliani, che violano gli accordi e minano gli sforzi0 di pace. Ed ha anche affermato che non intende mantenere truppe in Afghanistan e che non vuole avere in quel Paese delle basi.Apprezzamento della Santa Sede. "Grande apprezzamento" della Santa Sede per il discorso pronunciato oggi dal presidente Barack Obama al Cairo è stato espresso dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Si è trattato - ha detto all'agenzia Ansa - di un intervento "molto importante", "molto significativo" non solo nei rapporti tra Stati Uniti e mondo islamico ma anche in una prospettiva di pace internazionale.   Arrivo al Cairo. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è arrivato questa mattina al Cairo dopo la sosta di ieri in Arabia Saudita. Come primo gesto Obama è stato ricevuto dal presidente egiziano Hosni Mubarak nel palazzo presidenziale di Koubba, una gigantesca villa fatta costruire dal Khedivè Ismail nella seconda metà dell'800, divenuta poi sede dei re Fuad primo e di Faruq. Nell'incontro sono state esaminate diverse questioni, tra le quali il nucleare iraniano. "Abbiamo esaminato tutti i problemi della regione e l'atteggiamento da assumere verso l'Iran - ha dichiarato Mubarak - e abbiamo discusso tutti gli argomenti senza riserve, ma rimangono altri punti da approfondire". A sua volta Obama ha rilevato che "il programma nucleare iraniano, la situazione attuale tra palestinesi e israeliani ed i mezzi di agire per portare la pace, specialmente la cooperazione con l'Egitto, sono stati al centro dell'incontro con il presidente Mubarak". Il presidente Obama ha aggiunto che "l'America è impegnata a lavorare in partnership con i paesi di questa regione" per consentire "a tutta le gente di realizzare le loro aspirazioni".Obama ha detto di essere molto lieto per la opportunità di parlare alla Università del Cairo ma che prima aveva voluto incontrare Mubarak "che ha ovviamente decenni di esperienza sulla intera gamma di questi problemi". "Sarò ben lieto nei mesi e negli anni a venire di continuare a consultarmi col presidente Mubarak", ha affermato il presidente americano. Mubarak avrebbe dovuto recarsi alla Casa Bianca il mese scorso, ma era stato costretto a cancellare la visita a causa di un grave lutto familiare. Si tratta del primo viaggio del nuovo presidente Usa in Medio Oriente, se si esclude la breve visita alle truppe in Iraq. Obama è arrivato al Cairo dopo una visita in Arabia Saudita dove ha parlato con re Abdullah del processo di pace e di temi energetici.In Arabia Saudita le minacce di Bin Laden. Poco dopo l'arrivo di Obama, la televisione araba Al Jazeera ha trasmesso un messeggio del leader di al Qaeda Osama Bin Laden, in cui accusa Obama di aver gettato altri semi per aumentare l'odio e la vendetta contro gli Stati Uniti. Il capo di al Qaeda ha detto che il nuovo presidente americano sta seguendo la linea del suo predecessore George W. Bush e ha avvertito gli americani affinché si preparino a pagare le conseguenze delle politiche di questa amministrazione.Obama, di padre musulmano e che ha vissuto in Indonesia da ragazzo, sta tentando di migliorare l'immagine degli Usa nel mondo islamico, un'immagine pesantemente danneggiata dalle guerre di Bush in Iraq e Afghanistan e dai trattamenti riservati ai detenuti dall'esercito Usa. Il presidente americano passerà la notte nella residenza del re saudita, per poi dirigersi al Cairo dove terrà il suo discorso, con il quale manterrà una delle sue promesse elettorali, ossia parlare da una capitale musulmana nei primi mesi del suo mandato."Sono fiducioso che siamo entrati in un momento in cui, nei paesi islamici, la gente si è resa conto che l'estremismo non è la soluzione per una vita migliore", ha detto Obama all'Nbc prima della sua partenza da Washington. "Credo ci sia la consapevolezza che l'essere semplicemente anti-americani non sia la soluzione ai loro problemi", ha proseguito il presidente."Nuove relazioni". Il portavoce di Obama Robert Gibbs ha specificato che il discorso di Obama "mirerà a instaurare nuove relazioni con il mondo musulmano". Lo stesso Obama, però, ha invitato a non aspettarsi troppo da questo discorso, che ha voluto specificare rappresenta solo un primo passo all'interno di un percorso di riavvicinamento con il mondo musulmano. "Dopo tutto, un solo discorso non può trasformare delle differenze politiche reali e alcuni temi particolarmente difficili che riguardano il Medio Oriente e le relazioni tra l'Islam e l'Occidente", ha detto Obama. Washington si augura che l'Arabia Saudita giochi un ruolo da moderatore all'interno dell'Opec, dopo che i prezzi del petrolio hanno raggiunto il massimo degli ultimi sette mesi, minacciando di fatto gli sforzi dell'amministrazione Obama per far uscire il paese dalla recessione economica.Stati Uniti e Arabia Saudita condividono 60 anni di relazioni basate sui rifornimenti petroliferi arabi, concessi in cambio della protezione Usa alla monarchia saudita.Obama ha detto che parlerà della questione petrolifera con il re Abdullah e che gli farà notare come l'aumento dei prezzi non sia negli interessi dell'Arabia Saudita.Re Abdullah, per tutta risposta, dovrebbe manifestare ad Obama le preoccupazioni circa le recenti aperture americane nei confronti dell'Iran, aperture che potrebbero ridisegnare le relazioni tra gli Usa e gli stati della regione, a spese proprio di Riyadh. L'Arabia Saudita, inoltre, vuole che Obama faccia pressioni sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che, recentemente, non ha riconosciuto lo stato palestinese e ha respinto le richieste americane di sospendere la costruzione delle colonie.
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