Domenica a Berlino sarà un giorno speciale. Ci saranno il presidente del Parlamento europeo
Martin Schulz, i premi Nobel per la pace
Mikhail Gorbaciov e
Lech Walesa, la Bundeskanzlerin
Angela Merkel, l’orchestra della Staatskapelle di Berlino diretta da
Daniél Barenboim che eseguirà la Nona sinfonia di Beethoven. Ottomila palloncini luminosi, gli stessi che attraversano Berlino dalla porta di Brandeburgo al Reichstag al Checkpoint Charlie segnando il percorso del Muro che cadde venticinque anni fa saliranno in cielo. È il
Lichtgrenze, il muro di luce, un’installazione luminosa lunga dodici chilometri, un percorso segnato da 8 mila luci sormontate da palloncini, anch’essi illuminati. E insieme ad essi saliranno al cielo le multiformi emozioni dei berlinesi e dei tanti turisti tedeschi accorsi nella capitale. Ci sarà di tutto, amarezza, gioia, nostalgia, piccoli e grandi rancori e soprattutto due o tre generazioni che faticano a parlarsi: i giovani, che non sanno bene cosa fosse la Germania divisa, gli anziani che hanno il ricordo (e qualche volta il rimpianto) della Ddr e del regime comunista, i cinquantenni che del Muro e delle due Germanie hanno una memoria limitata e confusa.
Pochi mesi prima di quel fatale 9 novembre 1989 il politologo Francis Fukuyama proclamò nel saggio
The End of the Story and the Last Man il trionfo definitivo della società liberale e dello stile di vita occidentale. «Ma la Storia – dice oggi Egon Krenz, l’ultimo dirigente della Germania comunista alla vigilia della caduta del Muro – non finisce con il capitalismo».
Gli stessi tedeschi talvolta sono sgomenti di fronte alla loro stessa potenza. «Oggi - ha provato a dire il ministro delle Finanze tedesco
Wolfgang Schaeuble - alla Germania viene rimproverato occasionalmente di essere troppo forte economicamente nel continente, e di dominarlo politicamente.
Entrambe le affermazioni sono assurde». Ma non tutti sono d’accordo. Domenica, tuttavia, per un breve istante, la Germania si raccoglierà a guardare il cielo. E quei palloncini luminosi che lentamente saliranno. Sciogliendo il ricordo di una tragedia che si è preferito rimuovere.