Un attivista italiano è rimasto ferito
dal fuoco di soldati israeliani durante una manifestazione a
Kafr Qaddum, una cittadina palestinese nella zona
settentrionale della Cisgiordania. Il giovane è "in condizioni
stabili ed è fuori pericolo", ha fatto sapere la Farnesina,
che tramite il consolato generale d'Italia a Gerusalemme si è
già attivata per fornire tutta l'assistenza necessaria.
Patrick Corsi, questo il nome del 30enne attivista italiano
membro dell'International Solidarity movement, un movimento di
solidarietà con i palestinesi, è stato ferito da diversi
colpi allo stomaco e al petto. Nel villaggio, situato a 13 km
da Nablus, si stava svolgendo la manifestazione di protesta di
ogni venerdì contro l'occupazione israeliana. "Sparare
munizioni vere all'indirizzo della parte superiore del corpo
dei manifestanti è destinato a colpirli ed è un deliberato
tentativo di omicidio", ha denunciato il ministrro della
Sanità palestinese, Jawad Awwad, "Israele non fa differenza
tra arrivisti umanitari stranieri, palestinesi o anche
giornalisti". Secondo la Maan, l'italiano è stato ricoverato
all'ospedale Rafidia di Nablus. L'esercito israeliano invece
per ora non ha rilasciato commenti.
A Kafr Qaddum si tengono ogni venerdì manifestazioni
contro la chiusura della principale strada di collegamento tra
il villaggio e la città più vicina, Nablus, appunto, e
comunque più in generale per richiamare l'attenzione contro
l'occupazione israeliana.
La tema di uno Stato palestinese è stato oggi al centro di
un dibattito nel Parlamento francese. Nella frustrazione
generale per lo stallo del processo di pace in Medio Oriente, i
deputati francesi (sulla scia dei colleghi spagnoli e
britannici e della decisione del governo svedese), si
apprestano a votare una risoluzione simbolica per chiedere al
governo che riconosca lo Stato della Palestina. La risoluzione,
proposta dai deputati della maggioranza socialista, sarà
votata il 2 dicembre. Ma intanto dinanzi all'Assemblea
nazionale, il ministro degli Esteri, Laurent Fabius, ha chiesto
che si risolva il conflitto nell'arco di due anni. "Alle
Nazioni Unite lavoriamo con i nostri alleati per adottare una
risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che riattivi e
concluda i negoziati" entro due anni. Parole che cadono in un
momento in cui i palestinesi si apprestano a chiedere all'Onu
la fine dell'occupazione israeliana nel 2016.
Fabius ha aggiunto anche che la Francia vuole ospitare una
conferenza internazionale sul conflitto, ma non ha precisato
nè data nè partecipanti.