Torna il terrore a Gerusalemme:
due
palestinesi hanno fatto irruzione in una sinagoga nel sobborgo
di Har Nof con armi da fuoco e mannaie
uccidendo 4 israeliani e
ferendone altri 7, di cui due sono in condizioni critiche. In serata è poi morto uno dei due poliziotti.
I
terroristi, i due cugini Rassan e Adi Abu al-Jamal del
quartiere Jabel Mukaber di Gerusalemme Est,
sono stati uccisi
dalla sicurezza. Tra le vittime, in tre hanno cittadinanza
americana - il rabbino Moshe Twersky, a capo della yeshiva
Torat Moshe, il rabbino Kalman Zee Levine e Aryeh Kupinsky -
mentre la quarta è britannica, il rabbino 43enne Avraham
Shmuel Goldberg.
Immediata la reazione del
premier Benjamin Netanyahu che ha
promesso di "rispondere duramente". Come prima misura, nel
corso della riunione del gabinetto di sicurezza, il premier
ha
ordinato la demolizione delle abitazioni dei due attentatori.
Israele reagirà "con mano pesante a questo brutale assassinio
di ebrei", aveva avvertito in mattinata, definendo l'attacco
"il diretto risultato dell'incitamento di Hamas e Abu Mazen,
che la comunità internazionale irresponsabilmente ignora".
Le immagini della strage hanno destato profondo turbamento in Israele, anche perchè ogni vittima era ancora avvolta nel proprio 'talled', il manto rituale delle preghiere ebraiche.Secondo quanto riportano i media, alcuni dei fedeli ebrei feritinell'attacco sono in gravissime condizioni. Non è chiaro ancorase l'aggressione sia avvenuta con armi da fuoco oppure con ascee coltelli, ma secondo un portavoce militare testimoni sul postoparlano di "scena terrificante".Una
responsabilità subito rivendicata da Hamas come
rappresaglia alla tensione sulla Spianata delle Moschee e alla
morte ieri dell'autista palestinese di una ditta di autobus
israeliana. Poco dopo, insieme agli elogi della Jihad Islamica,
è arrivata anche la rivendicazione del Fronte Popolare di
Liberazione della Palestina (Fplp), secondo cui a compiere
l'attentato sono stati due suoi membri. Le radio palestinesi hanno descritto gli assalitori come "martiri". In segno di giubilo per l'attentato avvenuto oggi in una sinagoga di Gerusalemme, attivisti di Hamas hanno distribuito dolciumi ai passanti nelle strade di Gaza (le immagini, riprese dalle reti sociali palestinesi, sono state rilanciate su Twitter dal portavoce militare israeliano).
Da parte sua,
Abu Mazen ha condannato "l'uccisione di
fedeli in una sinagoga", ma allo steso tempo ha chiesto che
Gerusalemme "ponga fine alle incursioni alla Spianata delle
Moschee, alle provocazioni da parte dei coloni e
all'incitamento (alla violenza) da parte di alcuni ministri del
governo israeliano". Un
coro unanime di condanna e cordoglio è
stato espresso dalla comunità internazionale, a cominciare dal
segretario di Stato americano,
John Kerry, che ha parlato di
"atto di puro terrore". La "più ferma condanna per l'ignobile
attacco armato di gravità inaudita" è stata pronunciata anche
dal ministro degli Esteri italiano,
Paolo Gentiloni, e l'Alto
rappresentante Ue per la Politica estera,
Federica Mogherini,
ha esortato a condannare l'attacco "in tutti i modi", facendo
appello ai leader della regione "perchè lavorino insieme e
facciano il possibile per calmare la situazione ed evitare
ulteriori escalation".
Quello odierno è solo l'ultimo di una serie di attentati
contro gli israeliani che nelle ultime settimane hanno
provocato la morte di almeno 4 persone, tra cui una neonata di
tre mesi. Opera di "lupi solitari" che hanno colpito,
investendo i passanti con le auto o attaccandoli con il
coltello. Ma per il presidente israeliano,
Reuven Rivlin, ormai
si deve parlare di una "campagna deliberata e non di una serie
casuale di eventi".