lunedì 8 giugno 2009
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Il Ppe si conferma il gruppo più numeroso nel nuovo Europarlamento, mentre i socialisti segnano il passo penalizzati dai risultati negativi di alcuni grandi Paesi europei. È quanto evidenziano gli ultimi dati parziali sui risultati delle elezioni europee contrassegnate da un alto astensionismo: solo poco più del 43% degli elettori dei 27 Paesi membri è andato a votare.L'ultimo aggiornamento del 'camembert', il grafico che sintetizza la composizione dell'assemblea di Strasburgo, indica in 267 il numero dei deputati popolari, mentre il Pse si ferma a 159. I Verdi, che a livello europeo hanno ottenuto una buona affermazione conquistano 51 seggi, la destra Uen 35; i liberaldemocratici arrivano a 81. Gli euroscettici a sedere nel Parlamento sono, secondo le ultime stime, una ventina e i rappresentanti della sinistra 34. Gli 'altrì formano ancora una parte consistente di 90 parlamentari: ci sono dentro, secondo la ripartizione attuale, oltre ai conservatori inglesi, anche i 22 italiani del Pd.Nel Ppe a dominare saranno i tedeschi della Cdu che invieranno a Strasburgo 42 eurodeputati, contro i 35 degli italiani (29 Pdl e 6 Udc) e i 30 dei francesi. Sui risultati del Pse pesa, in particolare, il crollo del Labour che in Gran Bretagna diventa il terzo partito dietro i Tory e gli euroscettici dell'Ukip, ma anche i dati non positivi dei socialisti spagnoli e quelli decisamente negativi dei francesi.Quanto alla scelta del futuro presidente del Parlamento europeo, alla candidatura dell'italiano Mario Mauro (Pdl) si contrappone, al momento, quella del polacco Jerezy Buzek sponsorizzato dai tedeschi.
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