mercoledì 24 ottobre 2012
COMMENTA E CONDIVIDI
“La rivoluzione cittadina è in cammino”. Impressa sullo sfondo della bandiera ecuadoriana, la scritta spunta all’improvviso dalla nebbia. Perenne in questa parte di America Latina, esattamente a metà fra Nord e Sud del mondo. A 4.200 metri d’altitudine, l’aria sembra di piombo. Pochi passi lasciano senza fiato. Più che camminare diciamo che la rivoluzione cittadina del governo di Rafael Correa deve arrancare per arrampicarsi sulle pendici del Chimborazo, nell’Ecuador centrale.È una delle zone più povere del Paese: oltre il 77 per cento della popolazione vive con meno di due dollari al giorno. Eppure, anche fra le coltri di questa nebbia apparentemente immobile, qualcosa sta cambiando. Grazie al circuito virtuoso innescato col microcredito dalla Ong Fondo ecuadoriano populorum progressio (Fepp) e all’aiuto di 200 Banche di credito cooperativo italiane (Bcc). “Vede questo asilo? Ha quattro anni”, dice Edison Silva del Fepp, indicando un prefabbricato dipinto in differenti colori e dal tetto in lamiera. È l’unica costruzione vera di Yurakuksha, un villaggio indigeno di una quarantina di famiglie. Lì, tre maestri pagati dal governo assistono 24 bambini sotto i 6 anni. “Prima stavano in una capanna senza pavimento e finestre – racconta Edison -. In mezzo al fango, come i lama”. Che qui pascolano indisturbati, come grosse pecore lanose. Il freddo intenso – la temperatura la sera scende intorno ai zero gradi – uccideva diversi piccoli. “Ora non più. Grazie all’Italia”, dice Edison. Eppure si è trattato di un “effetto collaterale”. Alcuni delegati delle Bcc Trevigiano e Piove di Sacco erano andati a Yurakuksha per avviare piccole imprese grazie al sistema di banche di villaggio. Vedendo la situazione dell’asilo, erano rimasti choccati. E hanno deciso di fare qualcosa. Con un piccolo aiuto, la nuova scuola materna ha preso forma. Insieme a una mini fabbrica di torroni e di salsicce di lama. “Quando cresceranno, i bimbi di Yurakuksha potranno lavorare lì”, conclude Edison.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: