Un massacro, l'ennesimo, che lascia l'America sgomenta e provoca
la rabbia e lo sconcerto di Barack Obama. In un messaggio alla
nazione, il presidente statunitense chiede con forza una riforma
della legge per la vendita di armi da fuoco, per evitare che episodi
del genere diventino "routine". "I pensieri e le preghiere non
bastano più", dice Obama che ribadisce: "Siamo il solo Paese
avanzato nel mondo che registra queste stragi ogni pochi mesi". Le
attuali leggi sulla vendita di armi "non sono sufficientemente
sicure".
L'attacco avviene in piena mattinata, alle 10.30 ora locale.
Terribili i racconti dei sopravvissuti. Il killer uccide con
freddezza, entra sistematicamente in una classe dopo l'altra. In
molti fuggono, tantissimi si barricano all'interno delle aule,
spengono le luci e si nascondono sotto i banchi, lanciando allarmi
disperati alle autorità tramite Twitter ("Oh mio Dio, qualcuno sta
sparando nel campus", "Aiutateci"). L'omicida li fa alzare uno alla
volta e chiede loro quale fede professano. Se cristiani, la sentenza
è di morte. Ma l'unica cosa che appare quasi certa
per ora è che Mercer non ha nulla a che fare con l'estremismo
islamico. Mercer è un altro prodotto impazzito della società
americana come Adam Lanza, il 21enne che ha ucciso 24 persone tra
cui 20 bambini nel dicembre 2012, nella scuola elementare di
Sandy Hook, a Newtown in Connecticut. O come Cho Seung-hui, lo
studente sudcoreano cresciuto negli Stati Uniti, che il 16 aprile
si introdusse nel Virginia Polytechnic Institute, una scuola
superiore di Blacksburg in Virginia, uccidendo 33 persone e
ferendone 29.
Una foto dell'omicida del campus, freddato a sua volta dalla polizia.