La moschea sciita di Kudeih nella provincia di Qatif, nell'est dell'Arabia Saudita, è stata scossa da un'esplosione mentre era affollata per la preghiera del venerdì. Almeno 20 fedeli sono rimasti uccisi e oltre un centinaio feriti.Il ministero dell'Interno ha reso noto che un terrorista con un giubbotto esplosivo si è fatto saltare in aria.
La televisione degli Hezbollah libanesi,
al-Manar, ha trasmesso
immagini di corpi in pozze di sangue, tra vetri e detriti
sparsi sul pavimento. L'ospedale della zona ha lanciato un
appello per donazioni di sangue mentre dal ministero
dell'Interno di Riad hanno fatto sapere che le indagini sono in
corso per capire le causa dell'esplosione.
La moschea dell'Imam Ali si trova nella provincia
orientale di Qatif, cuore della minoranza sciita, che da tempo
lamenta di essere marginalizzata nel Paese custode della
tradizione sunnita.
Gli sciiti rappresentano il 10-15% della popolazione del regno, baluardo del mondo arabo-sunnita che conta poco più di 27 milioni di abitanti. Vivono per lo più nella zona di Qatif e in quella di al-Ahsa, a sud-ovest di al-Khobar.
Di recente, la polizia saudita ha
smantellato una presunta cellula legata allo Stato islamico,
sospettatata di pianificare attacchi per esasperare le tensioni
tra le due comunità nella regione orientale. Lo scorso
novembre, sette persone, tra cui bambini, sono state uccise nel
corso di una commemorazione religiosa.
Se confermata la matrice terroristica, si tratterebbe del
primo caso in Arabia Saudita. Riad è impegnata a guidare una
coalizione di Paesi sunniti nella campagna di bombardamenti
contro la ribellione sciita degli Huthi nel vicino Yemen.
Ugualmente, partecipa alla coalizione internazionale a guida
statunitense contro i jihadisti sunniti dell'Is.