L'ambasciatore italiano in Turkmenistan Daniele Bosio, 46 anni,
è stato arrestato nelle Filippine con l'accusa di aver violato la legge sulla tutela dei minori. L'uomo è stato fermato dalla polizia nel parco acquatico di
Binyan, a 40 km a sud di Manila. Lo ha detto il ministro della
Giustizia filippino, Leyla de Lima, come riportato dai media
locali. Al momento del fermo con lui c'erano tre bambini di 9, 10 e 12 anni.
Il quotidiano filippino
The Inquirer scrive di ipotesi di reato di traffico di minori. L'accusa dovrà ora essere valutata da un procuratore, che
deciderà se presentare un capo di imputazione formale contro
Bosio dopo la convalida del fermo avvenuta ieri. Intanto il ministero degli Esteri ha sospeso il diplomatico dal servizio, "in ottemperanza alle disposizioni di legge".
I contorni della vicenda appaiono ancora da chiarire. Bosio ha respinto ogni accusa e ha detto di trovarsi nelle Filippine in vacanza.
Parla invece di "abusi o
tentati abusi su minori" Catherine Scerri, una delle due attiviste
della Bahay Tuluyan Foundation che ha denunciato il diplomatico
italiano. Raggiunta telefonicamente a
Manila dall'
Adnkronos, la Scerri racconta le circostanze che hanno
portato lei e la collega Lily Flordelis a denunciare Bosio. "Aveva
offerto del denaro ai bambini", racconta. Sono stati gli stessi
bambini trovati con Bosio, inoltre, a raccontare a lei e alla
Flordelis di "essere stati portati nel suo appartamento" dove avrebbe fatto la doccia insieme a loro".
In ogni caso la polizia di Manila sta
verificando come l'italiano abbia
incontrato i tre bambini e come abbia eventualmente passato del tempo con loro. Lo ha dichiarato il capo
soprintendente Jesus Gatchalian, direttore regionale della polizia,
confermando che Bosio è stato fermato sabato a seguito di una
denuncia da parte di una Ong che si occupa di tutela di minori, dopo
essere stato visto solo con tre bambini a Laguna, una nota località
turistica a sud di Manila.