Non c'è pace per Aleppo. Almeno 70.000 siriani sono in fuga dalla città siriana
a causa dell'offensiva governativa in atto da tre giorni
nella zona a Sud della città, in mano ai ribelli. In zona sono anche presenti i jihadisti del Califfato.
È quanto ha detto alla Bbc il medico Zaidoun al-Zoabi, presidente
dell'Associazione delle Organizzazioni di soccorso siriane,
riferendo di diversi villaggi ormai deserti. Zoabi ha riferito di
aver visto migliaia di persone "in movimento" nella campagna a
Sud di Aleppo.
"Abbiamo visto solo persone che non hanno neanche le tende,
nessun rifugio, nulla. La gente chiede cibo, anche solo panini -
ha raccontato - non c'è alcuna assistenza medica. I bombardamenti
sono così intensi. Il cielo è pieno di caccia, elicotteri e la
gente è terrorizzata. Sono spaventati a morte".
Secondo quanto riferito dall'Osservatorio siriano per i diritti
umani, le truppe governative siriane, sostenute da miliziani
iraniani e dai combattenti libanesi Hezbollah, hanno preso il
controllo di tre colline nei pressi della località di Khan Tuman,
a Sud-Ovest di Aleppo.
Aleppo è divisa in due da tre anni circa, con la zona occidentale
sotto il controllo del governo e la zona orientale in mano ai
ribelli.
In Siria le forze aeree russe hanno condotto
quasi 700 attacchi aerei da quando ha iniziato la campagna di
bombardamenti contro i ribelli del paese tre settimane fa. Lo
riferisce l'agenzia di stampa statale Ria Novosti, aggiungendo che da
domenica, 49 aerei da guerra russi hanno condotto raid nelle province
di Aleppo, Damasco, Idlib, Latakia e Hama, distruggendo posti di
comando, bunker e artiglieria.