venerdì 27 aprile 2012
​"L'Italia intende proseguire la propria azione a sostegno della stabilità e della sicurezza" dell'Afghanistan "anche dopo il ritiro delle truppe nel 2014". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Monti al termine dell'incontro con il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen.
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"L'Italia intende proseguire la propria azione a sostegno della stabilità e della sicurezza" dell'Afghanistan "anche dopo il ritiro delle truppe nel 2014". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Monti al termine dell'incontro con il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen. "Del resto - ha ricordato il premier - l'avevo già anticipato al presidente Karzai in visita qui qualche settimana fa". L'Italia assicurerà "un impegno finanziario e di uomini per l'addestramento delle Forze nazionali di sicurezza afghane. Si tratta di uno sforzo coerente con il ruolo che noi crediamo decisivo, di primo piano, finora mantenuto dall'Italia nell'assistenza alla sicurezza di quel Paese, confermato anche dall'accordo di partenariato strategico da me firmato con il presidente Karzai lo scorso 26 gennaio".
Monti si è detto anche preoccupato per una possibile offensiva di primavera dei talebani in Afghanistan contro le truppe straniere che operano sotto l'ombrello della Nato, tra cui quelle italiane. "Sono preoccupato per ciò che in certi momenti dell'anno tende ad accadere in Afghanistan", ha detto Monti in una conferenza stampa congiunta con il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen. "L'impegno italiano è espressione di quella preoccupazione", ha aggiunto. Le forze occidentali dovrebbero ritirarsi dall'Afghanistan nel 2014, ma la data esatta rientra tra "le questioni importanti da esaminare congiuntamente agli Stati interessati nel quadro complessivo".Ieri il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola ha ribadito che l'Italia, d'intesa con gli alleati, resterà nel Paese asiatico sino a fine 2014, con una progressiva diminuzione del contingente. Di Paola ha anche detto che si stanno valutando le modalità di un eventuale impegno in Afghanistan dopo la fine della missione militare nel 2014.
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