giovedì 19 novembre 2009
Un appello allo sfidante sconfitto Abdullah Abdullah per la riconciliazione e la proposta di convocare l'assemblea nazionale Loya Jirga: così il presidente afghano Hamid Karzai si è presentato dopo aver giurato per il secondo mandato.
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Il presidente afghano Hamid Karzai, impegnato a ricostruire la propria offuscata reputazione, ha giurato oggi all'inizio del suo secondo mandato, dopo le elezioni macchiate dalle frodi e le critiche di cui è stato al centro per non avere fatto abbastanza nella lotta alla corruzione. "Giuro di obbedire alle regole della sacra religione dell'Islam e di difenderle, di rispettare la costituzione e le altre leggi dell'Afghanistan e di sovrintende alla loro applicazione", ha detto Karzai di fronte ai dignitari afghani e stranieri riuniti nel palazzo presidenziale di Kabul.Karzai è stato dichiarato vincitore delle elezioni del 20 agosto scorso, in cui, secondo un'inchiesta dell'Onu durante diversi mesi, un terzo dei voti attribuitigli erano stati falsificati.In seguito alla decisione della Commissione elettorale, si sarebbe dovuto tenere un turno di ballottaggio tra Karzai e il suo principale sfidante, l'ex ministro Abdullah Abdullah, il quale però si è poi ritirato dalla corsa denunciando il rischio di nuovi brogli.Nel suo discorso d'insediamento Karzai  ha rivolto oggi un appello a tutti i candidati presidenziali  "ed in particolare ad Abdullah Abdullah" a lavorare "per la riconciliazione nel paese". In un discorso dopo aver giurato oggi a Kabul per un secondo mandato, il capo dello Stato ha chiesto ad essi di aiutare la costituzione di un governo "con un profilo di unità nazionale". Hamid Karzai si è pronunciato a favore della convocazione di una Loya Jirga, l'assemblea nazionale afgana, per favorire la pace nel paese. Rivolto ai circa 800 rappresentanti di 40 paesi riuniti a Kabul per la cerimonia di insediamento, il presidente afgano, che questa mattina ha giurato per un secondo mandato, si è anche impegnato a contrastare la corruzione nel paese: "La corruzione è un nemico molto pericoloso dello stato", ha dichiarato preannunciando l'adozione di un programma destinato a combatterla e la convocazione di una conferenza sull'argomento. Il presidente si è anche impegnato a circondarsi di ministri "competenti ed equi".
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