Salgono a tre i paracadutisti italiani feriti nell'attacco di oggi in Afghanistan. Secondo quanto riferiscono fonti del contingente, nessuno dei tre è in gravi condizioni, o, comunque, in pericolo di vita. Tre paracadutista italiani del 183° reggimento Nembo della Brigata Folgore sono rimasti feriti in modo non grave durante uno scontro a fuoco con alcune postazioni di insorti a due chilometri da Bala Murgab, in Afghanistan. Feriti più gravemente altri due militari afghani. Lo scontro a fuoco si è verificato nel corso di una operazione congiunta, pianificata dai militari italiani e mirata alla stabilizzazione dell'area di bala Murgab, nella provincia di Baghdis. Ad essere prese di mira sono state prima le pattuglie afghane, poi i militari italiani. Proprio ieri un altro atto ostile aveva coinvolto i militari italiani: due elicotteri della Marina erano stati fatti oggetto di colpi di arma da fuoco e, effettuando una serie di manovre diversive, erano riusciti a sottrarsi ai colpi. In uno dei due elicotteri si trovava anche il comandande della Regione Ovestdella missione multinazionale Nato-Isaf, generale Rosario Castellano, che aveva preso parte alla 'shurà, il consiglio degli anziani di Bala Murgab.L'attacco alle pattuglie afghane e italiane si è verificato alle prime luci dell'alba. I paracadutisti del 185° reggimento 'Acquisitori obiettivì schierati nell'area di Bala Murgab hanno individuato le postazioni dalle quali gli 'insortì stavano facendo fuoco ed hanno dato le indicazioni per poter effettuare il tiro con i mortai. Le due postazioni "sono state immediatamente eliminate dai paracadutisti del reggimento Nembo", sottolinea dal comando regionale Ovest di Herat il portavoce maggiore Marco Amoriello.Uno dei parà feriti è stato colpito ad un piede mentre scendeva da un mezzo. Il militare italiano, viene precisato, non è in pericolo di vita. L'attacco, che fa seguito ad altre azioni ostili delle scorse settimane, conferma che la provincia di Badghis resta una delle più calde della regione Ovest posta sotto la competenza italiana.