La Grecia ha raggiunto un accordo con i creditori per il terzo salvataggio del paese. È quanto afferma in un tweet il portavoce del ministero delle finanze, Euclid Tsakalotos. "I
negoziati sono terminati,
alcuni dettagli rimangono" afferma al termine della maratona di trattative che dura da diversi giorni.
L'accordo, come hanno riferito fonti del governo, è stato concluso poco dopo le 8 locali di stamani al termine di una maratona di circa 18 ore di colloqui che ha avuto inizio lunedì mattina. Uscendo dall'Hilton hotel, dove le trattative si sono svolte, il ministro delle Finanze ha confermato che l'accordo è quasi fatto.
"Siamo molto vicini", ha detto ai giornalisti. "
Ci sono solo un
paio di dettagli minori rimasti circa le azioni prioritarie".
Fonti di stampa riferiscono che l'accordo prevede che il governo
di Atene ponga in atto immediatamente 35 azioni prioritarie.
I punti principali
Un accordo in 27 pagine e
35 "azioni
prioritarie" che vanno dalla tassazione dell'industria
mercantile alle liberalizzazioni, dalle pensioni anticipate alle
esenzioni fiscali per le isole, da eliminare gradualmente. È il
memorandum su cui Atene si è accordata con i creditori secondo
il Kathimerini. Che contiene una una sostanziale sterzata verso
obiettivi di bilancio più realistici rispetto al passato: il
surplus primario sarebbe stato fissato allo 0,5% per il 2016 e
all'1% per il 2017.
Fra le misure richieste dai
creditori al governo greco vi sono le modifiche alla tassazione
sulla stazza dei cargo per le imprese mercantili, la riduzione
dei prezzi dei farmaci generici, la revisione del sistema di
previdenza sociale.
Nel pacchetto di 27 pagine trova spazio anche il
rafforzamento del personale dipendente dal dipartimento per i
crimini finanziari (Sdoe, l'equivalente della Guardia di Finanza
italiana), la graduale abolizione delle pensioni anticipate,
l'attuazione delle riforme di mercato sui prodotti proposti
dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
(Ocse), la deregolamentazione del mercato dell'energia e
l'attuazione del programma di privatizzazioni già avviato.
Arriva anche la più volte richiesta eliminazione delle
agevolazioni fiscali per le isole, ma partirà dalla fine del
2016.