martedì 11 agosto 2015
L'accordo prevede che il governo di Atene ponga in atto immediatamente 35 azioni prioritarie. Obiettivi di bilancio più realistici rispetto al passato. Restano da mettere a punto alcuni dettagli.
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La Grecia ha raggiunto un accordo con i creditori per il terzo salvataggio del paese. È quanto afferma in un tweet il portavoce del ministero delle finanze, Euclid Tsakalotos. "I negoziati sono terminati, alcuni dettagli rimangono" afferma al termine della maratona di trattative che dura da diversi giorni. L'accordo, come hanno riferito fonti del governo, è stato concluso poco dopo le 8 locali di stamani al termine di una maratona di circa 18 ore di colloqui che ha avuto inizio lunedì mattina. Uscendo dall'Hilton hotel, dove le trattative si sono svolte, il ministro delle Finanze ha confermato che l'accordo è quasi fatto. "Siamo molto vicini", ha detto ai giornalisti. "Ci sono solo un paio di dettagli minori rimasti circa le azioni prioritarie". Fonti di stampa riferiscono che l'accordo prevede che il governo di Atene ponga in atto immediatamente 35 azioni prioritarie. I punti principali Un accordo in 27 pagine e 35 "azioni prioritarie" che vanno dalla tassazione dell'industria mercantile alle liberalizzazioni, dalle pensioni anticipate alle esenzioni fiscali per le isole, da eliminare gradualmente. È il memorandum su cui Atene si è accordata con i creditori secondo il Kathimerini. Che contiene una una sostanziale sterzata verso obiettivi di bilancio più realistici rispetto al passato: il surplus primario sarebbe stato fissato allo 0,5% per il 2016 e all'1% per il 2017. Fra le misure richieste dai creditori al governo greco vi sono le modifiche alla tassazione sulla stazza dei cargo per le imprese mercantili, la riduzione dei prezzi dei farmaci generici, la revisione del sistema di previdenza sociale. Nel pacchetto di 27 pagine trova spazio anche il rafforzamento del personale dipendente dal dipartimento per i crimini finanziari (Sdoe, l'equivalente della Guardia di Finanza italiana), la graduale abolizione delle pensioni anticipate, l'attuazione delle riforme di mercato sui prodotti proposti dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), la deregolamentazione del mercato dell'energia e l'attuazione del programma di privatizzazioni già avviato.    Arriva anche la più volte richiesta eliminazione delle agevolazioni fiscali per le isole, ma partirà dalla fine del 2016.
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