Continuano i violenti combattimenti
tra esercito siriano e miliziani del Daesh nel distretto di
Baghaliyeh, a Dayr az Zor, il polo petrolifero siriano nell'est
del Paese. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale siriano (Ondus)
che parla anche dell'intervento di caccia ed elicotteri
militari. La zona è stata teatro ieri della strage compiuta dal Daesh:
secondo Damasco ci sarebbero almeno 300 morti in due sobborghi
controllati dai filo-governativi. Attivisti locali parlano invece di
135 persone decapitate, incluse donne e bambini, molte uccise
barbaramente nelle proprie case. Si tratta perlopiù delle famiglie dei militari
fedeli al presidente Bashar al Assad. Altre 400 persone, stando allo stesso Osservatorio(Ondus), sono state
sequestrate dai jihadisti.
«Almeno 150 vittime». Almeno 150 persone sarebbero state decapitate ieri dal Daesh nel
massacro di Dayr az Zor, "incluse decine di donne e bambini",
denunciano gli attivisti locali. I jihadisti hanno fatto
strage "in due sobborghi controllati dal regime siriano a Dayr
az Zor, Ayash and Begayliya". "Li hanno uccisi casa per casa". lL'Ondus conferma che tra le vittime ci sono militari,
paramilitari e le loro famiglie.
Alcune vittime "crocifisse". Stando alle fonti ufficiali di Damasco alcune delle vittime
"sono state crocifisse". Non si fa alcun accenno a militari tra
i morti, ma questa è una consuetudine della propaganda governativa
siriana che parla sempre di "donne, anziani e bambini". Il premier Wael al-Halaqi ha puntato l'indice contro
"tutti i Paesi che sostengono e finanziano l'orda terroristica
del Daesh".
I jihadisti: conquistato il sobborgo. Il Daesh sui suoi network proclama vittoria,
"abbiamo conquistato il sobborgo", e spiega di aver utilizzato
autobomba e trappole anti-uomo per lanciare l'assalto.
EDITORIALE Spezziamo l'embargo di Giorgio PaolucciScatta la controffensiva. Nell'area i militari fedeli al governo di Bashar al Assad
hanno lanciato una controffensiva, coadiuvati dal supporto
aereo, e i violenti combattimenti sono continuati anche oggi.
Negli scontri, scrive l'agenzia Fars dall'Iran, Paese in
prima fila nel sostegno ad Assad insieme alla Russia, è rimasto
ucciso il comandante Daesh della provincia di Dayr az Zor: "Abu
Hamza al-Ansari, l'emiro del Daesh, è stato ucciso in
combattimento nei pressi dei sobborghi di Ayash and Begayliya",
dall'esercito siriano.
Polo petrolifero strategico. Dayr az Zor, considerata il polo petrolifero siriano, è quasi
completamente nelle mani del Daesh, a eccezione dei sobborghi
nei pressi di un aeroporto militare, gli stessi teatro del
massacro compiuto ieri dai jihadisti. È una città strategica
per le risorse petrolifere della regione ma anche dal punto di
vista militare: è il crocevia del collegamento tra Raqqa e la
frontiera con l'Iraq.
CLICCA SULLA MAPPA PER INGRANDIREIl puntatore rosso indica la posizione di Dayr az Zor Raid su Raqqa. E proprio su Raqqa, la roccaforte del Daesh in Siria, si sono
concentrati anche oggi i raid aerei: è di "40 civili uccisi tra
i quali 8 bambini" il bilancio di tre bombardamenti, riferisce
l'Ondus, che afferma di non poter dire chi abbia condotto i
raid.
Iraq, nuovo assalto a Ramadi. Oltrefrontiera, in Iraq i jihadisti hanno lanciato un assalto
contro una zona a nordovest di Ramadi, riconquistata la scorsa
settimana dall'esercito di Baghdad e dai suoi alleati. Avrebbero
preso il controllo di sette caserme dell'esercito. Ramadi è un
ammasso di macerie: un rapporto delle Nazioni Unite ne documenta
la distruzione, 4.500 gli edifici danneggiati, 1.500 quelli
completamente distrutti. Dati che arrivano dalla comparazione
tra le immagini satellitari della città di oggi e quelle di un
anno fa.
Orrori a Mosul. Non lontano, proseguono le barbare esecuzioni sommarie
del Daesh. A Mosul tre donne sono state bruciate vive in
pubblico: erano accusate di collaborare con la Coalizione a
guida Usa.