All'insegna del "Songun", la politica dei "militari prima di tutto" avviata negli Anni '90 dal "caro leader" Kim Jong-il,
la Corea del Nord ha lanciato e perseguito le sue ambizioni da Superpotenza nucleare bellica con grande
tenacia, tanto da raggiungere in appena un ventennio livelli
tecnologici che spaziano dagli ordigni atomici basati su uranio
e plutonio fino all'idrogeno, secondo l'annuncio odierno.
E
adesso si lavora alla "miniaturizzazione" degli ordigni e alla possibilità di montare le testate su missili a lunga gittata potenzialmente in grado di raggiungere le coste degli Usa.
YONGBYON, LA CITTÀ DELL'ATOMO: Il complesso di Yongbyon, a
100 km da Pyongyang, è il cuore delle strategie con la "filiera"
dell'arricchimento dell'uranio, strada alternativa per ottenere
il materiale fissile. Un reattore da 5 megawatt, un impianto per
produrre combustibile e uno per il riprocessamento del plutonio
dalle barre di uranio. Secondo gli esperti, il complesso è in
grado di produrre materiale per diverse bombe atomiche all'anno
e avrebbe dovuto essere smantellato in base all'accordo siglato
nel nei colloqui a Sei (in stallo dal 2008 e di cui fanno parte
Usa, Cina, Russia, Giappone, e le due Coree) del 2007 sul
disarmo in cambio di aiuti. Ma Pyongyang non lo ha rispettato e
dal 2009 sta sviluppando un reattore "ad acqua leggera" su
tecnologia propria.
L'ARRICCHIMENTO DELL'URANIO: la Corea del Nord lavora all'arricchimento, creando una seconda filiera di produzione di materiale fissile, più difficile da
individuare coi satelliti. Pyongyang ha mostrato l'impianto con
circa 2.000 centrifughe a esperti Usa. Resta il dubbio sul fatto
che sia in grado di produrre solo uranio a basso arricchimento o
ad alto, utilizzabile anche per fini militari.
I TEST NUCLEARI: con quello della bomba all'idrogeno, da
confermare, salgono a quota quattro. Il primo nel 2006, poi nel
2009 e nel 2012, motivo di forte attrito con la Cina, storico alleato.
CAPACITÀ ACQUISITE: il regime ha autoproclamato l'ingresso
nel club nucleare nel 2005. Per gli esperti Usa, Pyongyang
avrebbe a disposizione oltre 50 chili di plutonio, sufficienti per
6-8 bombe. Si teme che nel 2020 si possa arrivare a quota 100 ordigni nei magazzini della Corea del Nord. Pur avendo compiuto test, ci sono però dubbi, secondo gli esperti, sui reali livelli raggiunti e la capacità di usare realmente gli ordigni.