Sono quindi molti i cittadini ucraini, disperati, che stanno facendo ricorso a questa strada, inviando le loro richieste a Praga e Bratislava: chi riesce infatti a dimostrare di avere origini nell'antica Cecoslovacchia, non è tenuto ad andare a combattere nell'est del Paese contro i filorussi.
A raccontare il fenomeno della caccia agli antenati slovacchi è un'associazione di espatriati al giornale slovacco Sme: settemila sono, secondo i dati ufficiali, gli ucraini con nazionalità slovacca, ma per le stime delle associazioni il loro numero reale raggiunge il doppio. La maggioranza schiacciante, il 95% , vive all'ovest dell'Ucraina, nella zona ai confini con la Slovacchia. Molti uomini di questa comunità, di età compresa tra i 20 e i 40 anni, si stanno rivolgendo alle associazioni di espatriati per appurare se hanno antenati in Slovacchia: in caso affermativo, se non decidono direttamente di trasferirsi, godono almeno della libertà di movimento attraverso la frontiera.
Ivan Latko, dell'associazione degli espatriati slovacchi a Uzgorod in Ucraina nella Transcarpazia, ha spiegato al giornale: "Chi ha un antenato in Slovacchia, fino alla terza generazione, può ottenere lo statuto di uno slovacco espatriato, grazie al quale può facilmente ottenere visti e trasferirsi in Slovacchia".
Le richieste sono molte, ha spiegato: e ad inviarle sono anche uomini di 60 anni, perché anche loro sono a rischio convocazione. "Da giorni inviamo richieste negli archivi nazionali ceco e slovacco a Praga e a Bratislava cercando tutti i parenti di chi fa domanda fino alla terza generazione", ha spiegato Latko. "Alcuni sono potuti tornare nell'ex Cecoslovacchia prima della divisione nel 1993, per questo motivo mandiamo le richieste nell'archivio di Praga, da dove ci mandano i dati degli anni 1950 e 1970", ha aggiunto. Grazie agli archivi a Praga e a Bratislava, dove dispongono dei dati del censimento del 1930, alla maggior parte dei richiedenti le radici slovacche sono confermate.