domenica 16 marzo 2025
L'immagine scattata nell'appartamento al decimo piano del Gemelli è stata diffusa dalla Sala Stampa. Il Pontefice è in condizioni stabili. Le parole all'Angelus: «Sto affrontando un periodo di prova»
La prima foto del Papa distribuita dal momento del ricovero al Gemelli: Francesco nella cappella dell'appartamento al decimo piano del Policlinico

La prima foto del Papa distribuita dal momento del ricovero al Gemelli: Francesco nella cappella dell'appartamento al decimo piano del Policlinico - Vatican Media

È arrivata questa sera alle 18.57 la prima foto del Papa dopo il suo ricovero al Gemelli. Francesco è inquadrato di tre quarti, quasi di spalle, con il camice e la stola, mentre è seduto davanti all'altare nella Cappellina del suo appartamento al 10° piano. Da quello che si vede sembra non avere i naselli per l'ossigenoterapia ad alti flussi che di solito usa di giorno. La Sala Stampa della Santa Sede, nel diffonderla, ha specificato che «questa mattina Papa Francesco ha concelebrato la Santa Messa», proprio nella cappella dell’appartamento al decimo piano del Policlinico Gemelli.

È un ulteriore segnale del miglioramento delle condizioni del Pontefice, che giunge dopo quanto aveva annunciato il bollettino medico di ieri, 15 marzo. Questa sera non è stato diffuso un nuovo bollettino, come già era stato avvertito ieri, ma la stessa Sala Stampa ha fatto sapere che «la situazione del Papa resta stabile» e che «prosegue con giovamento le terapie prescritte, tra cui quella respiratoria e motoria». Oggi il Papa «non ha ricevuto visite. Ha trascorso la giornata tra preghiera, riposo e un po’ di lavoro. Anche domani - viene fatto notare - non ci sarà il bollettino medico».

A mezzogiorno era stato diffuso il testo dell'Angelus. «Sto affrontando un periodo di prova, e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me - scrive il Pontefice -. Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l'uno per l'altro, nella fede, segni luminosi di speranza». «Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura - prosegue il testo -. Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili! Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore».

Anche in questa quinta domenica di ricovero non è mancato al Papa il sostegno della preghiera e dell'affetto. In mattinata trecento bambini e i loro genitori sono giunti sul piazzale di ingresso del Policlinico, guidati da padre Enzo Fortunato, presidente del Comitato organizzatore della Giornata mondiale dei Bambini. «Hanno portato al Papa la loro tenerezza», ha detto. E anche i loro disegni, oltre a un mazzo di rose deposto ai piedi della statua della Madonna nella Cappella del Gemelli. Per loro non è mancato un pensiero del Papa durante l'Angelus: «Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi». Infine, sempre nell'Angelus scritto, l'appello per la pace: «Continuiamo a pregare per la pace, specialmente nei Paesi feriti dalla guerra: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo».

Una nota - anche in senso letterale - di affetto pure dai ballerini di tango. Decine di coppie di ballerini di tango si sono riuniti questo pomeriggio nel piazzale del Policlinico Gemelli per eseguire il ballo più amato dal Papa argentino. «Così gli facciamo sentire la nostra riconoscenza», hanno detto.

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