martedì 27 agosto 2013
​Usa, Francia e Gran Bretagna pronti all'attacco. Secondo la Nbc scatterà tra due giorni e sarà "limitato". Ma Obama non ha ancora deciso. Damasco sfida l'Occidente: fuori le prove. La Casa Bianca potrebbe esibirle a breve. Letta telefona a Cameron: superato punto di non ritorno. Parigi: gas usati da mesi. La Lega Araba: Assad responsabile.
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Il dado è tratto. L'attacco alla Siria sembra ormai inevitabile. Il premier britannico David Cameron, tramite il suo portavoce, ha detto chiaramente che "la comunità internazionale deve rispondere" agli attacchi chimici, definiti "assolutamente ripugnanti" effettuati la settimana scorsa in un sobborgo di Damasco. Dalle parole ai fatti il passo è breve. Le forze armate di Sua Maestà, fa sapere Downing Street, stanno preparando un piano per l'intervento militare. Cameron ha richiamato dalle ferie i parlamentari, che si riuniranno giovedì per discutere della questione siriana. Con Londra si schierano Usa e Francia, pronte a entrare in azione.Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il primo ministro britannico, David Cameron, hanno avuto oggi un colloquio telefonico sugli sviluppi della situazione in Siria. Regno Unito e Italia convengono sul fatto che con l'uso massiccio di armi chimiche in Siria si è oltrepassato «il punto di non ritorno», si legge nella nota. «Letta ha ribadito a Cameron la ferma condanna da parte dell'Italia dell'attacco del 21 agosto contro la popolazione civile siriana: crimine inaccettabile che non può essere tollerato dalla comunità internazionale», si legge nel comunicato. «Il presidente del Consiglio - termina la nota - ha quindi informato Cameron del dibattito svoltosi questa mattina in Parlamento sulla questione».

«Giovedì l'attacco»Secondo la Nbc, che cita una fonte interna dell'amministrazione Usa, i raid inizieranno "a partire da giovedì" e dureranno tre giorni. Gli attacchi sarebbero limitati negli obiettivi, "chirurgici", senza impiego di truppe di terra né imposizione di no fly zone, e finalizzati a inviare un messaggio forte al regime di Assad. Il Pentagono avrebbe già chiesto alla Grecia di poter utilizzare una base a Creta e una a Kalamata per il passaggio di aerei e navi. La Casa Bianca, però, ha smentito che Obama abbia già preso la decisione definitiva.Intanto Damasco non fa nulla per abbassare la tensione: la seconda visita degli ispettori Onu ai luoghi e alle persone colpiti dal presunto attacco chimico è stata rinviata per "motivi di sicurezza". Il ministro degli Esteri Walid al Moallem ha puntato il dito contro i gruppi di ribelli: non hanno raggiunto un accordo. E poi ha aggiunto: "Sfido chiunque abbia anche una sola prova sull'uso di armi chimiche da parte nostra di farla vedere all'opinione pubblica mondiale". Quindi la smentita "categorica" dell'uso dei gas: "Nessun Paese al mondo utilizzerebbe armi di distruzione di massa contro il proprio popolo".«Gas usati da mesi»Ma secondo la Cbs, le prove ci sarebbero già. E la Casa Bianca, a quanto dice l'emittente, è pronta ad esibire il dossier entro due giorni. Parigi, dal canto suo, non ha dubbi che l'attacco chimico ci sia stato. Non solo, l'uso di armi chimiche "è andato avanti ormai per diversi mesi, e ora è stato applicato in modo massiccio per la prima volta, è inaccettabile". "Per questo  la Francia non verrà meno alle sue responsabilità per rispondere". Il presidente Hollande ha chiarito che Parigi incrementerà il suo supporto all'opposizione siriana, in quanto sembra certo che i lealisti ad Assad siano dietro l'uso delle armi chimiche.  Dura anche la Lega Araba: il regime di Bashar al Assad "ha la piena responsabilità" per l'uso di armi chimiche in Siria, e il Consiglio di sicurezza Onu deve "superare le divergenze e adottare misure dissuasive". Anche la Turchia preme per l'intervento: il "crimine contro l'umanità" commesso in Siria non può restare senza una risposta. Ankara considera questa situazione "un test per la comunità internazionale".L'Italia invece ribadisce la necessità di agire sotto l'egida dell'Onu. "Senza un mandato delle Nazioni Unite non agiremo" spiega il ministro degli Esteri Emma Bonino. Una posizione che si estende anche a una eventuale richiesta di uso delle nostre basi militari.La Casa Bianca intanto ha annullato il previsto incontro con la Russia in vista di una conferenza di pace sulla Siria, a dimostrazione che il tempo della diplomazia è agli sgoccioli. Mosca incassa e avverte: un tentativo di aggirare il Consiglio di sicurezza dell'Onu avrebbe conseguenze catastrofiche su tutto il Medioriente. L'Iran le fa eco: un attacco avrebbe gravi conseguenze. La posizione di Cina e Russia, contrarie a un intervento internazionale, rende più arduo per l'Occidente prenedere una decisione.

L'opposizione: bombe al fosforo e napalm su civili ad Aleppo"Aerei delle forze di Bashar al Assad hanno attaccato zone popolate, vicino ad Aleppo, con bombe al fosforo e napalm" e "lanciato raid aerei e razzi contro i civili vicino a Idlib". Lo ha riferito la Coalizione siriana, principale piattaforma dell'opposizione al regime, in un comunicato.

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