sabato 16 gennaio 2016
A novembre 2015 era stato eletto presidente del Burkina Faso il leader dell’opposizione ed ex primo ministro Marc Christian Kabore nelle prime elezioni democratiche dal golpe del 1987.
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Una storia segnata da una serie infinita di colpi di Stato, nel cuore dell'Africa, a ridosso della Costa d'Avorio, il Burkina Faso - denominazione che significa "patria dei veri uomini" - è precipitata nel terrore con gli attacchi quaedisti nel centro di Ouagadougou. Lo scorso 29 dicembre, si era insediato il nuovo presidente Roch Marc Christian Kaborè, il primo a essere eletto democraticamente. Il Paese sembrava uscire così da un incubo, archiviando un regime di transizione seguito alla caduta in un golpe militare, nell'ottobre del 2014, di Blaise Compaorè, al potere dal 1987 (a sua volta grazie ad un colpo di Stato). Ex colonia francese, il Burkina Faso che all'epoca si chiamava Alto Volta ottenne l'indipendenza nel 1960 e come per altri stati africani è stato sempre segnato da una forte instabilità politica. Il primo risale al 1966, cui seguirono quello nel 1980 e nel 1983. Fu poi negli anni Ottanta che venne arrestato Thomas Sankara (già primo ministro, il quale fece appunto cambiare il nome in Burkina Faso nel 1984), conosciuto per essere il primo presidente africano ad aver denunciato la piaga dell'Aids. Sankara venne fatto uccidere dal suo vice Compaorè, sostenuto da Francia e Stati Uniti, il quale ha retto poi il Paese dal 1987 fino al 2014, rieletto per quattro mandati presidenziali, rendendosi protagonista di un formale processo di democratizzazione che inaugurò nel Paese un periodo di stabilità politica, aprendo anche agli investitori esteri e adottando le misure di liberalizzazione richieste dall'Fondo monetario internazionale. A seguito di una sollevazione popolare, si è poi insediata una giunta militare provvisoria, in vista di nuove elezioni. Nel novembre 2014 arrivò l'annuncio del nuovo presidente civile Michel Kafando ma a settembre scorso, un nuovo colpo di Stato rovesciò la situazione: il generale Gilbert Dienderè fece arrestare Kafando fino a quando non vennero indette nuove elezioni presidenziali (che si sono tenute il 29 novembre 2015). Con un totale di oltre 17 milioni di abitanti, un Pil procapite di 230 dollari l'anno (valori 2012) e un tasso di fecondità del 5,8 il Burkina Faso conta 270mila chilometri quadrati ed è un Paese fondato principalmente sull'agricoltura, in quanto si produce anche per l'esportazione di cotone, zucchero e arachidi. SI sta da poco sviluppando il turismo. Ma i numeri parlano soprattutto di un Paese giovanissimo: la vita media è di 43 anni, mentre la mortalità infantile è pari al 117,8 per mille (in Italia è il 5,5 per mille). La popolazione tra 0 e 14 anni è al 51,2% per i maschi e al 48,2% per le femmine, e il tasso di analfabetismo è dell'80,8%.
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