giovedì 16 giugno 2022
Seminario al circolo ufficiali delle Forze Armate di Roma organizzato da Capri Campus. Allarme sulle armi di Mosca che potrebbero colpire l'Occidente
"Missili ipersonici e intelligenza artificiale, i due pericoli russi"
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Si è parlato di crisi ucraina nei giorni scorsi al Circolo Ufficiali delle Forze Armate di Roma, durante un workshop organizzato da Confindustria e Capri Campus. In particolare, gli esperti hanno analizzato il fronte hi-tech del conflitto: missili ipersonici e Intelligenza artificiale militare. “La situazione ucraina è terribile dal punto di vista umanitario ma militarmente non ci preoccupa oltre la sua dimensione regionale e tattica - ha affermato il dottor Mario Scaramella, docente del Capri Campus ed ex consulente della commissione Mitrokhin - il profilo della minaccia strategica è dato dallo sviluppo e schieramento di missili ipersonici Sarmat RS 28, o Satan II in codice Nato, che possono colpire a 10 mila chilometri di distanza ed alla velocità 14 volte superiore a quella del suono qualsiasi obiettivo”.

Da parte sua, Confindustria ha spiegato che le imprese italiane del settore sono pronte ad adeguarsi alle esigenze di una nuova corsa allo spazio per fronteggiare la pressione di Mosca. E’ stato anche descritto lo scenario estremo, ovvero quello che accadrebbe nel caso di conflitto strategico fra Usa e Russia, con le visualizzazioni degli effetti di attacchi contro obiettivi in Italia ed Europa ma anche in Nord America, Giappone, Australia ed addirittura in Africa, che oggi ospita importanti basi militari occidentali.

La riunione ha ribadito la necessità di analisi della nuova strategia della difesa preventiva russa voluta dal presidente Putin, che contempla attacchi contro i paesi ostili con l’uso dei missili ipersonici e testate nucleari di grande potenza, guidate da sistemi di intelligenza artificiale e machine learning capaci cioè di scegliere l’ obiettivo finale in autonomia. Gli aspetti legali ed economici legati alla nuova corsa tecnologica ed allo spazio sono stati affrontati dagli esperti, che hanno discusso anche di sistemi di lancio italiani e di nuove stazioni spaziali (aziende italiane già partecipano alla logistica della ISS ed hanno riferito al proposito). Con i partner americani sono state proposte nuove forme di cooperazione: pur complicate dalle strette regole della ricerca militare “top secret”, potrebbero garantire soluzioni valide alla attuale vulnerabilità occidentale.

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