lunedì 2 ottobre 2023
Il patto anti-inflazione firmato dal governo con 32 associazioni della filiera agroalimentare: si calcola un risparmio medio di circa 150 euro a famiglia. Coro di critiche: «Una presa in giro»
I cartellini esposti davanti ai prodotti calmierati

I cartellini esposti davanti ai prodotti calmierati - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Da ieri sugli scaffali dei supermercati è arrivato il “carrello tricolore”, il simbolo con cui i consumatori potranno fino a fine anno trovare con più facilità prodotti di prima necessità a prezzi contenuti (tra questi: pasta, carne, passata di pomodoro, zucchero, latte, uova, riso, sale, farina, cereali, saponi, detergenti, pannolini, farmaci di largo consumo). Parte infatti ufficialmente il trimestre anti-inflazione, l'iniziativa del governo per favorire il contenimento dei prezzi e tutelare il potere di acquisto dei consumatori a cui hanno aderito 32 associazioni della filiera. «Sono oltre 23mila i punti vendita che in tutta Italia proporranno a prezzi calmierati una vasta gamma di prodotti di largo consumo» sottolinea il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha promosso l'iniziativa, sottolineando l'impegno «corale, di tutto il sistema Italia, per salvaguardare il potere d'acquisto degli italiani e fermare l'inflazione». Solo nelle città metropolitane le adesioni sfiorano quota 7mila: 6.977, in base ai dati del Mimit, di cui quasi la metà si concentra nelle città di Roma (1.381) e Torino (1.074). Seguono Napoli (801) e Milano (741).

Il primo giorno a rilento nei supermercati

Ma se i numeri segnalano un'alta adesione, la realtà del primo giorno del “carrello tricolore” ha evidenziato qualche ritardo. Se a fare la spesa al supermercato è andato anche il leader della Lega Matteo Salvini, che si mostra intento a comprare castagne sui social («Niente pesche, ma tanta roba! Le domeniche belle all'Esselunga» scrive, e il riferimento è allo spot della pesca che tanto ha fatto discutere), tra i supermercati inseriti nell'elenco, sia a Roma che a Milano, ieri infatti non si trovavano né cartelli né bollini sugli scaffali. I cittadini, che per lo più hanno saputo dell'iniziativa dalle televisioni, si sono presentati per approfittare degli sconti, ma a parecchi è capitato di rimanere delusi. «Sarà operativo probabilmente dai prossimi giorni, quando ci sarà una quantità di personale maggiore per potersi organizzare» è la spiegazione alle casse dei supermercati. In altri esercizi si attende che arrivi la cartellonistica dalla sede centrale: «Ma in settimana - assicurano - saremo pronti». A qualcuno però è andata meglio: a Torino, in un grande supermercato, è tutto già pronto, con bollini sui prodotti ribassati e grandi cartelloni.

Il governo crede fortemente nella misura. Per il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida «questa iniziativa porterà risultati se le filiere riusciranno a sostenere l’organizzazione del sistema perché non tutte hanno la stessa forza contrattuale. La necessità è che non si scarichi sugli anelli deboli della filiera, ma che ci sia una ripartizione equa del valore aggiunto e della volontà di generare vantaggi per i cittadini». Malgrado il leggero calo ad agosto (5,4% su base annua ad agosto rispetto al 5,9% di luglio), l’inflazione continua a mordere, col carrello della spesa che segna continui aumenti, giunti a pesare sulle famiglie con 400 euro in media in più all’anno. Rincari che riguardano anche bollette energetiche e carburanti. Da qui il pressing dell'esecutivo sulle associazioni aderenti della distribuzione, del commercio e dell’industria del largo consumo per il patto-anti inflazione.

Le critiche: «Una presa in giro per le famiglie»

Non sono però pochi i dubbi in merito all’efficacia dell’iniziativa da parte delle associazione dei consumatori. Secondo Assoutenti, la mossa potrebbe non determinare i risultati preventivati per colpa del caro carburanti. I prezzi alti di benzina e gasolio rischiano infatti di mandare in fumo i soldi risparmiati dagli italiani con gli sconti al supermercato. Da qui la richiesta dell’associazione al governo di intervenire, con un taglio sulle accise dei carburanti. «Uno spettacolo scadente». Afferma invece Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori: «Un patto senza obblighi, in cui ci si appella al buon cuore di chi lo ha sottoscritto, perché diventi più buono. Un fioretto in previsione del prossimo Natale. Una presa in giro per le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese: ci si approfitta del fatto che a ottobre dello scorso anno si era raggiunto il record dell'inflazione, +11,8% contro il +5,4% tendenziale di agosto 2023, meno della metà, per poter cantare vittoria e gridare al successo del trimestre anti-inflazione, dato che, nel confronto tra ottobre 2023 e ottobre 2022, sarà inevitabile un crollo dell'inflazione. Ma si tratterà solo di un effetto ottico dovuto alla matematica», sostiene Dona.

«Il patto anti-inflazione rischia di essere un flop e di non apportare reali benefici alle famiglie italiane – conclude il Codacons –. Le adesioni all'accordo da parte dei commercianti al dettaglio sono ancora bassissime rispetto al numero di esercizi esistenti in Italia: in base ai numeri forniti in conferenza stampa, appena 1.400 negozianti sui 740mila delle principali organizzazioni di categoria (Confcommercio e Confesercenti)». Durissimo anche il giudizio del segretario della Cgil Maurizio Landini: «Che roba è? È sperimentale, volontario e dura tre mesi. Ma di cosa stiamo parlando? C'è un problema di intervento vero: se guardiamo è aumentato tutto e siamo di fronte a una riduzione secca dei salari» ha detto.


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: