''Non c'e' nessun retroscena. Il confronto sul meccanismo antispread si e' gia' svolto ed e' andato bene'', avevano aggiunto le fonti. Il risultato di stanotte premia la linea italiana tenuta con coerenza al vertice e difesa di fronte alle dichiarazioni oscillanti giunte da alcuni paesi nordici, che sembravano rimettere in discussione l'accordo. In vista dell'Eurogruppo, chiamato ad implementare le decisioni del Vertice, Monti ha incontrato due giorni fa in Provenza il ministro francese Pierre Moscovici, rafforzando l'asse con la Francia. Mentre ieri si e' intrattenuto prima con il commissario Ue agli affari monetari Olli Rehn e poi con il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker. Nonostante le resistenze della Finlandia, le ''reticenze'' dell'Olanda e i dubbi della Germania, l'eurozona si muove con decisione verso misure a breve per stabilizzare i mercati, oltre che verso la creazione in tempo medio lunghi di un'unione bancaria e fiscale.
''La Bce potra' intervenire sui mercati secondari a nome e per conto dell'Efsf'', ha spiegato l'Ad del fondo, il tedesco Klaus Regling. Cio' significa che il bilancio della Bce non verra' intaccato e i rischi e benefici saranno in conto del fondo. ''Di mercato primario non si e' parlato, ma e' una possibilita' che esiste, gia' prevista sia dall'Efsf che dall'Esm'', ha precisato Regling