lunedì 24 settembre 2012
L'Ad: il governo rimuova le zavorre. Il patron Tod's: «Con le mani nella marmellata». Fornero convoca sindacati il 26. Monti: «Il Lingotto non ha chiesto aiuti». Wall Street Journal: rilancio Alfa negli Usa slitta al 2014.
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​"L'azienda nel suo complesso non è malata, è sana ed è in ottima forma", ribatte Sergio Marchionne all'assemblea degli industriali, confermando i target 2012. "Il governo deve fare la sua parte per rimuovere quelle zavorre che stanno ancorando il nostro Paese al passato", ha aggiunto. Marchionne ha poi detto di aver "cercato per otto anni un partner straniero per la Fiat" ma di non esserci riuscito. "Su questo ammetto di avere fallito", spiega. "Confermo l'impegno della Fiat verso questo Paese", ha quindi aggiunto Marchionne concludendo l'intervento all'assemblea dell'Unione Industriale di Torino. Infine sull'Alfa Romeo, 'ben venga la Volkswagen nel nostro Paese, farò per facilitare il suo ingresso in Italia. Ma l'Alfa Romeo non è in vendita". Ennesimo scontro tra Marchionne e Della Valle sulla Fiat"La smetta di rompere", così l'ad del Lingotto replica all'ennesimo attacco del patron della Tod's che stamani aveva affermato: 'La Fiat è stata presa "con le mani nella marmellata perché se ne voleva andare, con gli uffici stampa che lavorano più degli uffici progettazione". Diego Della Valle aveva anche aggiunto che "se qualcuno viene dall'estero, tipo la Volkswagen, farà belle macchine. La crisi esiste per chi non ha nulla da vendere". "Questi improvvisati della Fiat ci vogliono raccontare perché non fanno automobili in Italia. La banalità è tale che l'indisponenza viene perché ci si vuole prendere in giro con argomenti non convincenti", ha concluso.Da parte sua Marchionne ha anche aggiunto: "Il fatto di attaccarsi allo straniero come salvatore dell'Italia è la più grande pirlata che abbia mai sentito in vita mia. Uno può fare scelte di mercato molto chiare, può comprare macchine che non sono nostre, ma non cerchiamo di ammirare troppo gli altri".E il ministro della Sviluppo economico Corrado Passera, chiudendo una tavola rotonda a Confindustria ha affrontato il problema dell'export:  "Lavoreremo nelle prossime settimane per trovare tutte le possibili soluzioni nel rispetto delle regole per facilitare le esportazioni di Fiat e delle imprese italiane".   ll ministro del Lavoro Elsa Fornero intanto ha convocato mercoledì alle 10.30 presso il ministero del Lavoro in via Veneto le organizzazioni sindacali in merito alla vicenda Fiat". Il premier Monti ha confermato che ''non sono state chieste concessioni finanziarie e se fossero state chieste, non sarebbero state accolte".La strategia di garantire la presenza di Fiat in Italia producendo auto per i mercati esteri "non è assolutamente credibile", dice il responsabile auto della Fiom-Cgil, Giorgio Airaudo, intervistato a"L'Economia Prima di Tutto" su Radio1 Rai, secondo il quale è necessario che la Fiat faccia gli investimenti.Intanto si apprende che Sergio Marchionne rilancerà l'Alfa Romeo negli Stati Uniti nel 2014 e non nella seconda metà del 2012 come previsto, a causa delle difficoltà del settore in Europa. Secondo il Wall Street Journal online che cita concessionari che hanno assistito all'ultimo briefing dell'ad a Las Vegas, la Fiat conta di iniziare l'operazione rilancio con un'auto sportiva a due posti e poi una berlina d'alta gamma, la Giulia. Il primo modello sarà costruito in Italia, il secondo a Belvidere, Illinois, in una fabbrica Chrysler.
I due futuri modelli, riporta ancora il Wsj, monteranno motori esclusivi basati sulla tecnologia utilizzata da Maserati e Ferrari. Una mossa che punta a differenziare il marchio Alfa da Chrysler e a conferire alle nuove vetture credenziali più alte. Giulia e la nuova sportiva 4C saranno vendute negli Stati Uniti nei concessionari Fiat in franchising di proprietà dei distributori Chrysler e saranno distribuiti da Chrysler. Marchionne, scrive ancora il quotidiano, sta cercando di gestire Fiat e Chrysler come un unico produttore globale, condividendo parti, disegni e sviluppo, con l'obiettivo di tagliare i costi ed incrementare le economie di scala. "Rendere Alfa Romeo globale, in ogni caso, è un azzardo", prosegue il Wsj. Usa e Cina sono ipercompetitive e dominati da marchi radicati sul mercato da Volkswagen a General Motors e Toyota. Secondo il giornale, non sarà nemmeno semplice per Alfa imporsi sui leali clienti dei marchi del lusso come Bmw, Mercedes e Lexus. Honda con la Acura e Nissan con l'Infiniti "ci hanno provato per due decenni e stanno ancora lottando". Circa la metà delle vendite Fiat provengono dall'Europa e il 35% dal Brasile. Negli altri mercati, prosegue il Wall Street Journal, il Lingotto "é un player minore". Nella prima metà del 2012, il mercato dell'auto negli Stati Uniti e in Cina ha raggiunto in totale i 14 milioni di pezzi venduti. "In questi mercati, i due più grandi al mondo - conclude il Wsj - Fiat ha venduto appena 43.800 veicoli".
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