Guida autonoma e pilota automatico. Chiamatela come volete, ma la prospettiva di perdere completamente il piacere di stare al volante a molti non va proprio giù. Una giusta “via di mezzo” forse sarebbe un compromesso accettabile tra l'inevitabile accettazione del futuribile e l'esigenza di restare al centro di qualunque progetto di mobilità su quattro ruote, come soggetti attivi e pensanti cioè, e non come semplici soggetti (o oggetti?) “trasportati” in una realtà che ancora non ci appartiene. Così, quando Peugeot al recente Salone di Ginevra ha presentato Instinct Concept, la sua visione del futuro, abbiamo capito che forse non tutto è perduto.
Il marchio francese ha definito questo prototipo come «l’automobile che capisce il guidatore, che lo conosce al punto tale da anticipare anche i suoi più piccoli desideri». Un veicolo che - oltre ad offrire la guida autonoma - «sia il prolungamento dell’uomo e che cancelli ogni interruzione, rendendo tutto fluido e immediato», ma che al tempo stesso non metta da parte il piacere di muoversi in auto. Un progetto ambizioso che si concretizza in una shooting brake a trazione ibrida plug-in da 300 Cv, dalle dimensioni e dalle forme non invasive ma certamente molto scenografiche. La più impattante tra tutte è quella del volante e del pedale dell’acceleratore che scompaiono del tutto rientrando rispettivamente nel cruscotto e nel pavimento della vettura quando la stessa viene impostata in modalità completamente autonoma.
«Instinct Concept è una Peugeot che offre qualcosa di totalmente nuovo - ha detto Jean-Philippe Imparato, direttore generale di Peugeot - cioè una sensazione in più. Lo confermano i nostri clienti, lo dimostra il successo della nuova 3008 e domani lo sarà questa concept che concretizza il legame incondizionato che unisce il marchio alla nozione di piacere attraverso l’esperienza del veicolo a guida autonoma». Molte le novità che debuttano a bordo di Instinct Concept, tra cui la completa funzionalità della piattaforma IoT (Internet of Things) sviluppata utilizzando Samsung Artik Cloud. L’obiettivo è quello di sviluppare il veicolo in simbiosi con tutti gli oggetti connessi per un nuovo modo di vivere la mobilità. L’auto può dunque integrare i dati che il suo utilizzatore desidera condividere prendendoli dallo smartphone, dallo smartwatch, dai social e perfino dalla domotica dell’abitazione.
Ma quello che più piace del progetto e della filosofia di Peugeot Instinct Concept è che propone quattro modalità di viaggio, due con guida attiva (Drive Boost o Drive Relax) e due con guida autonoma (Autonomous Sharp o Autonomous Soft), con il conducente che mantiene in tutte le circostanze il controllo della vettura. Da notare che nella modalità Autonomous i comandi possono essere eseguiti tramite l’i-Device ubicato sulla consolle centrale, ad esempio un solo gesto per comandare all'auto di superare il veicolo che precede o per passare da una tipologia all'altra di guida.
«Per questa vettura ci siamo ispirati alla natura - ha spiegato Aude Brille, responsabile della strategia Peugeot - e soprattutto all’uomo che conquista autonomia attraverso la conoscenza del suo ambiente. Alla stessa stregua, Instinct Concept si basa sul deep learning, un metodo di apprendimento per stabilire il profilo del suo utilizzatore. Per questo, la piattaforma IoT Samsung Artik Cloud collega gli oggetti del suo quotidiano e aggrega i dati. Anche l’automobile è una fonte incomparabile di informazioni, come percorsi abituali, luoghi preferiti e abitudini di guida. Servizi e oggetti connessi sono diventati prolungamenti di noi stessi e Peugeot - ha sottolineato Brille - ha deciso di integrarli nelle sue vetture, in modo sempre più semplice e fluido, per offrire ai suoi clienti un’esperienza serena, intensa e inedita».
Instinct Concept dimostra anche come la vettura di domani lasci spazio ad un nuovo settore di creatività, generato da utilizzi inediti. Tutti i passeggeri ad esempio possono comunicare con l'auto tramite lo chatbot, un assistente vocale personale che permette di accedere a una serie infinita di servizi, come prenotare uno spettacolo al cinema, o fare un acquisto on-line. Al dinamismo della guida insomma si aggiungerà la riconquista del tempo, questa sì (molto più che la guida autonoma) la vera rivoluzione che la mobilità del futuro deve inseguire.