mercoledì 25 luglio 2012
​La deriva di Madrid fa paura. E per Borse e spread di Spagna e Italia si è consumata un'altra giornata di passione, in un mercato sempre più insofferente a una Europa in perenne disaccordo e che non riesce a trovare vie d'uscita credibili alla spirale della crisi del debito. Ne è un esempio la gaffe, o il mezzo giallo, sul comunicato congiunto di Spagna, Francia e Italia per fare pressing sulla Ue per l'attuazione immediata degli accordi presi al Consiglio europeo di fine giugno.
La Bce compri subito titoli spagnoli e italiani di Leonardo Becchetti
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La deriva di Madrid fa paura. E per Borse e spread di Spagna e Italia si è consumata un'altra giornata di passione, in un mercato sempre più insofferente a una Europa in perenne disaccordo e che non riesce a trovare vie d'uscita credibili alla spirale della crisi del debito. Ne è un esempio la gaffe, o il mezzo giallo, sul comunicato congiunto di Spagna, Francia e Italia per fare pressing sulla Ue per l'attuazione immediata degli accordi presi al Consiglio europeo di fine giugno.A peggiorare le cose, le voci su una nuova ristrutturazione del debito della Grecia, viste le difficoltà di Atene ad onorare gli impegni. Ad aumentare la pressione è anche Moody's che rivede al ribasso le prospettive dell'Efsf, il fondo salva stati, dopo quella al ribasso di Germania, Olanda e Lussemburgo.A dare il primo scossone alla giornata e l'allarme di un crac della Catalogna che ha riacceso i riflettori sul rischio di un salvataggio in piena regola della Spagna, e quindi non più solo aiuti limitati alle banche in crisi. Una valanga di vendite si è abbattuta sulla Borsa di Madrid e su Piazza Affari che piomba ai minimi storici mentre gli spread si infiammavano.Il differenziale Btp-Bund rivede i massimi da novembre, prima dell'insediamento del governo di Mario Monti, e quello tra Bonos e Bund schizza a nuovi record. La maglia nera va alla Borsa di Madrid: nonostante il divieto di vendite allo scoperto varato ieri l'Ibex 35 affonda (-3,58%) scivolando sotto i 6.000 punti per la prima volta dall'aprile del 2003. Il rischio contagio colpisce Piazza Affari che archivia un ribasso del 2,7% al minimo storico di 12.362,51 punti (il precedente record negativo era di settembre 2009 a 12.621 punti). A soffrire di più sono come sempre le banche con Mediobanca (-6,75%), Intesa Sanpaolo (-4,56%), Unicredit (-4,03%) Bper (-7%). Va meglio alle altre piazze europee che riescono a limitare i danni e a metabolizzare in parte l'avvertimento di Moody's sulla tenuta del rating di Tripla A di Germania, Olanda e Lussemburgo. Francoforte chiude a -0,45%, Londra a -0,63% e Parigi a -0,87%. Ma ancora una volta è il mercato del debito a fare da termometro della crisi: Madrid ha piazzato a fatica titoli di Stato a breve termine per 3,05 miliardi di euro e ha dovuto offrire tassi più alti.Il Tesoro spagnolo ha venduto titoli semestrali pagando il 3,691% contro il 3,237% del mese scorso e titoli trimestrali con rendimenti in rialzo al 2,434% dal 2,362% di giugno. Il differenziale tra la carta decennale spagnola e tedesca è schizzato al nuovo record di 640 punti con il tasso dei Bonos a livello da Sos del 7,6%. L'attacco della speculazione surriscalda lo spread tra i decennali italiani e tedeschi che chiude sui massimi a 537 punti base come non accadeva da metà novembre, ossia dai tempi del passaggio di consegne tra Berlusconi e Monti. Il rendimento del Btp a 10 anni sfiora il 6,6% e non è un buon segno per le aste in programma questa settimana.L'attesa è concentrata soprattutto sull'emissione di Bot a sei mesi per a 8,5 miliardi che si terrà venerdì 27 luglio, un'offerta più alta rispetto agli 8 miliardi di titoli in scadenza. Il Tesoro ha anche comunicato che giovedì 26 luglio saranno collocati i titoli della quinta tranche di Ctz in scadenza il 30 maggio 2014. L'ammontare è previsto tra un minimo di 1,5 miliardi e un massimo di 2,5 miliardi di euro. Cancellata, invece, l'emissione di Btp-i prevista in calendario per il 26.
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