Non è difficile capire perché due giornalisti si siano appassionati a una storia di semiconduttori e microchip. Non solo perché la “cronaca” dei fatti inizia con un business di stampanti ed inchiostri, che con il giornalismo, come si sa, hanno una parentela antica, e prosegue con il racconto appassionato di una tecnologia che permette di “scrivere” nel silicio le istruzioni nanometriche che faranno funzionare tecnologie gigantesche. In realtà, la curiosità professionale, nel caso di SIlicon Europe (BUR saggi, 2022), si applica alla nascita di un polo della microelettronica al di qua dell’Oceano, ma per certi versi del tutto speculare alla più rinomata Valley statunitense.
Nella ricostruzione storica di Marco Bardazzi, un professionista oggi imprenditore digitale che ha calcato tutti i media, dalla maggiore agenzia di stampa del Paese all’ufficio Comunicazione della più importante società energetica, impreziosita dall’introduzione del suo ex direttore alla Stampa, Mario Calabresi, il lettore attraversa in 230 pagine il mondo invisibile del silicio e dei transistor, quello celebratissimo degli innovatori industriali alla Olivetti, indaga la crescita scientifica e industriale dei francesi in questo settore strategico e si aggira nell’arcipelago Iri, da cui, dopo numerosi passaggi, approda alla ST Microelectronics di Pasquale Pistorio.
È centrale il ruolo di questo siciliano dell’Arizona, il quale, passando dalle mandorle di Agira ai telefonini Motorola ha risanato un’azienda decotta – la Sgs-Ates – e l’ha trasformata in un gioiellino, portandola alla fusione con i francesi di Thompson. Il libro racconta anche i rapporti con la politica (governo Prodi) e le minacce delle BR, ma soprattutto la marcia trionfale del gruppo guidato da Pistorio, personaggio eclettico: leader capace di trascinare manager e dipendenti, ma anche tecnico sopraffino, in grado di comprendere e governare il contenuto dell’azienda e di vedere lontano. Pistorio fu l’uomo che portò in Borsa Silicon Europe, intercettando il momento d’oro della telefonia portatile, negli anni Novanta.
Il libro di Bardazzi racconta piccoli e grandi fatti sconosciuti ai più, perché fanno parte del vissuto dei manager di ST, più che delle cronache finanziarie. E traccia visioni per il futuro, che di visionario hanno ben poco, visto che l’avventura spaziale con Elon Musk è per ST un contratto già attuale. Come scrive Mario Calabresi, questo libro «è un viaggio nel passato, una fotografia del presente e uno sguardo su un futuro in ci i chip saranno ancora più importanti, anche per uno sviluppo sostenibile. Ma è soprattutto un messaggio per chi ha vent’anni oggi in Europa: la ricerca, lo sviluppo e le rivoluzioni si possono fare anche qui, il mondo nuovo non è altrove».