A marzo 2016 l'indice Istat delle retribuzioni contrattuali orarie rimane fermo rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,8% nei confronti di marzo 2015. In particolare vedono un incremento tendenziale dell'1% i dipendenti del settore privato (0,8% nell'industria e 1,2% nei servizi privati) e una variazione nulla quelli della pubblica amministrazione, a causa del blocco della contrattazione. Complessivamente, nei primi tre mesi del 2016 la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,8% rispetto al corrispondente periodo del 2015.I settori che a marzo presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tessili, abbigliamento elavorazione pelli (3,4%); energia elettrica e gas, commercio (entrambi 1,9%). Si registrano variazioni nulle nei settori della metalmeccanica, delle telecomunicazioni e in tutti i comparti della pubblica amministrazione. Alla fine del mese di marzo 2016 tra i contratti monitorati dall'indagine si è registrato il recepimento di due nuovi accordi: gomma e materie plastiche, laterizi e manufatti in cemento, quest'ultimo rinnovato prima della sua naturale scadenza. Nello stesso periodo nessuno contratto è scaduto. Alla fine di marzo 2016 sono in vigore 30 contratti che regolano il trattamento economico di circa 5,3 milioni di dipendenti e rappresentano il 38,7% del monte retributivo complessivo.