mercoledì 10 maggio 2023
Boom di prenotazioni per l'estate 2023, si va verso un superamento dei livelli pre-pandemia. Ma in parallelo aumentano anche i prezzi, che in molti casi si fanno proibitivi
Folla di turisti in visita al Castello Sforzesco di Milano lo scorso 5 maggio

Folla di turisti in visita al Castello Sforzesco di Milano lo scorso 5 maggio - Ansa

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Aerei, alberghi e spiagge piene per quella che si preannuncia come l’estate del “sorpasso” rispetto ai numeri record del 2019. Tutto il comparto si aspetta una stagione eccezionale con 127 milioni di turisti in arrivo, per metà dall’estero, e 420 milioni di presenze negli alberghi. Il banco di prova, superato a pieni voti, di Pasqua e dei ponti di primavera ha di fatto sancito il tanto atteso ritorno alla normalità dopo tre anni di incertezze.

Enac e Ita Airways ieri hanno previsto “numeri esplosivi” per il trasporto aereo. A smorzare l’entusiasmo degli addetti al settore le preoccupazioni per l’aumento dei costi. La Fiavet, federazione delle agenzie di viaggio, ha stimato una crescita del 30% per i pacchetti vacanza e i soggiorni in albergo. L’Osservatorio Compass ha quantificato questo surplus in 482 euro a famiglia con una spesa media di 1930 euro. Vera e propria nota dolente le tariffe aeree. Oltre al caro carburante la riduzione dei voli del 15% decisa dalle compagnie per razionalizzare le spese ha causato uno squilibrio tra la domanda e l’offerta.

Per le associazioni di consumatori i prezzi sono quasi raddoppiati. Codacons e Assoutenti hanno rielaborato i dati Istat evidenziando rincari annui del 71% per i voli nazionali, del 59% per quelli internazionali e del 62,8% per quelli europei. Il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma ha parlato di un sistema aeroportuale più resiliente di altri in Europa. « I dati del 2022 sono confortanti e c’è una proiezione per il 2023 favorevole con particolare riferimento agli aeroporti del Sud dove si nota qualcosa di particolare» ha spiegato intervenendo a margine del convegno “Autismo: best practices per viaggiare in aereo”.

Nel 2022 i passeggeri sono stati 164 milioni, l’85% dei 193 milioni del 2019, quest’anno potrebbero superare i 200 milioni. A trainare la ripresa, secondo il consuntivo di Assoaeroporti sono stati gli scali medio piccoli, con un vero e proprio exploit per Foggia, Trapani, Brindisi, Alghero e Bari. «Il Covid ha favorito anche la fidelizzazione del turista verso regioni che prima probabilmente non conosceva e non riteneva di frequentare - ha aggiunto il dg Alessio Quaranta -. Questo ha determinato una crescita maggiore degli aeroporti del Sud rispetto a quelli del Nord».ù

Un esempio su tutti la Sicilia meta sempre più gettonata. Anche se proprio i collegamenti nazionali da e per la Sicilia sono tra i più cari, con la Regione che ha chiesto al ministero dei Trasporti di monitorarli, e gli scali “minori” di Comiso e Trapani faticano a trovare vettori interessati ad investire nel medio termine. Gli investimenti e la ramificazione sul territorio rendono il sistema aeroportuale a prova di stress da pieno carico. «Abbiamo una riserva di capacità importante che ci consente poi di accogliere maggior traffico laddove grandi hub risultano congestionati» ha sottolineato Quaranta. Sulla stessa lunghezza d‘onda le previsioni di Ita. « Per noi sarà un’estate piena di traffico. Abbiamo le stime delle vendite estive già attuate adesso, tra il 20-23% più alte rispetto all’anno scorso» ha detto l’ad Fabio Lazzerini sottolineando che assunzioni e arrivo dei nuovi aerei procedono secondo i piani. L’Italia è la seconda meta preferita in Europa dopo la Spagna. La stagione primaverile ha visto il ritorno degli americani e degli asiatici con un aumento del 13,7% rispetto all’anno scorso. Tutto lascia prevedere un pieno recupero delle potenzialità di un settore che in epoca pre-Covid rappresentava il 13,5% del Pil. Sulla via della ripresa rimane però l’ostacolo della carenza dei lavoratori: solo per questa estate Assoturismo stima la mancanza di 100mila addetti. Confcommercio invece teme gli effetti sociali dell’inflazione: il 38% degli italiani, secondo una recente rilevazione, pensa che quest’estate non farà le vacanze per la grave situazione di incertezza economica.

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