lunedì 13 novembre 2023
Sparco ha annunciato tremila euro lordi ai dipendenti che avranno o adotteranno un figlio nel 2024. Diversi casi di impegno di sostegno a dipendenti e collaboratori che diventano genitori
Stando ai dati dell'Istat, la spesa di una famiglia con l'arrivo del primo figlio aumenta di 414 al mese, arrivando al totale di 3.249 euro. Mentre con il secondo figlio la spesa si alza di altri 172 euro, portando il totale a 3.421 euro

Stando ai dati dell'Istat, la spesa di una famiglia con l'arrivo del primo figlio aumenta di 414 al mese, arrivando al totale di 3.249 euro. Mentre con il secondo figlio la spesa si alza di altri 172 euro, portando il totale a 3.421 euro - Imagoeconomica

COMMENTA E CONDIVIDI

Sparco, Prysmian, Barilla, Randstand, Lidl solo per citare alcune aziende che hanno preso un impegno di responsabilità sociale nel sostenere dipendenti e collaboratori che diventano genitori. Stando ai dati dell'Istat, la spesa di una famiglia con l'arrivo del primo figlio aumenta del 15% si parla di 414 al mese, arrivando al totale di 3.249 euro. Mentre con il secondo figlio la spesa si alza di altri 172 euro, portando il totale a 3.421 euro. Nel caso di un terzo figlio la quota mensile sale di altri 228 euro, portando il totale a 3.649 euro. Di fronte a questi numeri e alla crisi demografica che affligge l'Italia, anche le aziende sono pronte a fare la parte.
Un esempio positivo viene da Sparco, azienda storica torinese che produce abbigliamento tecnico per il Motorsport e ha realizzato la tuta del campione di Formula 1 Max Verstappen, ha annunciato di dare un bonus di 3.000 euro lordi a tutti i lavoratori che faranno un figlio o lo adotteranno nel 2024.

L'iniziativa - denominata Parental Policy - punta a rafforzare il welfare aziendale nei prossimi cinque anni "per migliorare il benessere dei dipendenti e creare meccanismi virtuosi con le realtà locali in cui l'azienda opera". La Sparco ha realizzato nel 2022 un fatturato di oltre 140 milioni e quest'anno punta a 150 milioni. Ha 1.700 dipendenti di cui 800 in Italia ed è presente in Tunisia, Usa e Spagna.
"Ho avuto questa idea perché siamo un'azienda molto giovane con un'età media dei dipendenti sotto i 40 anni e il 60% donne. Il nostro è n mestiere sartoriale e nella unit carbonio anche molto manuale perché richiede mani piccole per fare la laminazione dei pezzi di carbonio. Abbiamo appena depositato il nostro bilancio di sostenibilità e intendiamo implementare il nostro rating Esg" ha spiegato Niccolò Bellazzini, brand manager di Sparco e componente del cda.

"Anche nel management abbiamo un numero elevato di donne, molte sono responsabili di prima linea in posti strategici come il commerciale, il legale, il motorsport, le risorse umane. Ho preso spunto da aziende grandi come la Prysmian che ha fatto un'operazione analoga a luglio garantendo 5.000 euro ai suoi dipendenti che faranno un figlio".
Se Sparco si è ispirata a Prysmian per sostenere la genitorialità e per garantire un supporto finanziario orientato ad accompagnare i neo-genitori nei primi anni di vita in famiglia dei loro bambini, diversi sono i casi di aziende che già nelle scorse settimane hanno scelto di offrire bonus ai loro dipendenti per i figli.

È il caso di Randstad, numero uno al mondo nei servizi per le risorse umane, con 3.170 dipendenti diretti (di cui 77% donne e 63% mamme con ruoli di senior manager) che lavora quotidianamente per sostenere i neogenitori con un impegno concreto. Mille euro alla nascita del bambino, più altri mille euro all'anno fino al compimento dei 6 anni, 250 euro netti al mese per i costi dell'asilo nido e fino 330 euro al mese per ripagare i servizi di babysitting: è il pacchetto di misure per la genitorialità di Randstad: una serie di progetti, che in due anni hanno destinato ai dipendenti neogenitori complessivamente circa 1 milione e 500mila euro.

Barilla, invece, ha annunciato nei giorni scorsi l’introduzione di 12 settimane di congedo retribuito per ogni genitore, un intervento che riguarda tutti i siti del mondo. Un'iniziativa che punta a valorizzare, tra gli oltre 8.700 dipendenti, il ruolo di genitore indipendentemente dal genere, dallo stato del matrimonio e dall’orientamento sessuale. In pratica, con la nuova politica di congedo di maternità e paternità che partirà dal 1° gennaio 2024, saranno garantite a ogni genitore 12 settimane di congedo retribuito al 100%.

Anche Lidl si può inserire dell'elenco, non direttamente con un bonus alla nascita, ma con borse di studio e orientamento al lavoro per i figli dei dipendenti. Agli studenti universitari e neolaureati viene riservata una formazione on line ad hoc, in collaborazione con l’Ufficio Employer Branding & Recruiting di Lidl Italia, per aiutarli ad orientarsi in modo efficace nel mondo del lavoro. Lidl per il domani permette ai figli dei dipendenti in età scolare di partecipare alla selezione per accedere a oltre 1.350 borse di studio - 100 in più rispetto all’anno scorso - e oltre 500 pc portatili, utili per sviluppare le proprie competenze didattiche e digitali.

Con una logica simile si può osservare la scelta di Fater, joint venture paritetica tra Angelini industries e Procter&gamble, leader nel mercato italiano dei prodotti assorbenti per la persona e per la cura della casa, che aveva annunciato l'introduzione del bonus asilo nido per tutti i suoi dipendenti. Il benefit prevede un rimborso fino a 250 euro netti al mese per un massimo di 12 mesi, per coprire le spese di iscrizione e di frequenza, le rette e la mensa relative all'asilo nido, sia pubblico che privato, sia in Italia che all'estero.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: