martedì 15 marzo 2022
Convegno contro l'etichetta a semaforo che potrebbe affossare un settore da quattro miliardi di euro alla produzione e occupa 26mila operatori
Il ministro Stefano Patuanelli al convegno contro il Nutri-score

Il ministro Stefano Patuanelli al convegno contro il Nutri-score - Ansa

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A 30 anni dalla nascita del marchio Dop, l'etichetta a semaforo sui formaggi certificati, che potrebbe essere adottata in Unione Europea, rischia di affossare un settore che vale quattro miliardi di euro alla produzione e occupa 26mila operatori. Un settore simbolo del made in Italy che è già alle prese con la contrazione dei consumi e con l'emergenza materie prime per l'alimentazione animale innescata dal conflitto in Ucraina. Attraverso una campagna social che mette al centro dieci piatti iconici italiani in cui il formaggio è ingrediente distintivo, Afidop-Associazione dei formaggi Italiani Dop con i Consorzi di tutela dei formaggi a denominazione d'origine protetta motivano il loro no al Nutri-score. In particolare, tutti i formaggi portabandiera dell'Italia nel mondo finiscono nel mirino dell'etichettatura a semaforo: Asiago Dop, Gorgonzola Dop, Grana Padano Dop, Mozzarella di Bufala Campana Dop, Parmigiano Reggiano Dop Pecorino Romano Dop, solo per citarne alcuni, vengono classificati perlopiù con il colore arancione e la lettera D (in una scala colorata, da verde scuro a rosso, e con delle lettere, da A a E, per indicare quanto un alimento sarebbe sano o da evitare).

La crisi economica innescata dalla guerra in Ucraina è «totalmente asimmetrica perché alcune filiere e alcuni Paesi pagano più di altri», evidenzia il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli intervenendo al convegno di Afidop per esprimere contrarietà al Nutri-score. Patuanelli mette a confronto questa crisi con quella scaturita dall'emergenza pandemica per il Covid 19 che, al contrario, è una «crisi simmetrica» e dunque con «un adeguato sostegno del mercato si può superare». Di qui, a fronte della crisi generata dalla guerra, «l'impegno del governo a mettere in campo misure adeguate a chi fa impresa» e il suo, in particolare, per il settore di propria competenza. Tra le filiere più in sofferenza, infatti, c'è sicuramente quella lattiero-casearia.

«Diciamo no al Nutri-score - dichiara Antonio Auricchio, presidente di Afidop - e alle etichette basate su quantitativi di riferimento scollegati dalle abitudini di consumo nella dieta quotidiana. Si tratta di strumenti fuorvianti che svalorizzano l'immagine delle Dop e disincentivano il consumo dei nostri piatti banalizzando i valori nutritivi dei nostri prodotti. Sosteniamo e promuoviamo informazioni corrette e complete al consumatore per una alimentazione sana ed equilibrata» nell'esortare il decisore pubblico a fare muro contro l'attuazione di questa proposta.

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