«Sorpresa e dolore»: sono i sentimenti espressi dalla Prelatura dell’Opus Dei, attraverso una nota dell’Ufficio comunicazione di Roma, dopo aver appreso la notizia dell’arresto di monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda, già segretario della Cosea (Commissione referente di studio e indirizzo sull’Organizzazione delle strutture economico-amministrative della Santa Sede, «istituita dal Papa nel luglio 2013 e successivamente sciolta dopo il compimento del suo mandato», come ha ricordato la Sala Stampa vaticana). Monsignor Balda infatti, si legge nel comunicato della Prelatura, «appartiene alla "Società Sacerdotale della Santa Croce", associazione di presbìteri intrinsecamente unita all'Opus Dei, che non ha il diritto di intervenire nel ministero pastorale né nel lavoro che i suoi soci svolgono nelle loro diocesi o nella Santa Sede. La missione dell'associazione è l'accompagnamento spirituale dei suoi membri».L'Opus Dei, aggiunge la nota, «non dispone di alcuna informazione sul caso» ma «se l'accusa si dimostrasse confermata sarebbe particolarmente doloroso per il danno arrecato alla Chiesa». La Prelatura ricorda poi il percorso di Vallejo e il suo legame con la diocesi nella quale è diventato sacerdote: «Monsignor Vallejo – sottolinea l’Ufficio comunicazione dell’Opus Dei – fu chiamato a lavorare a Roma dalla Santa Sede d'accordo con il suo vescovo (diocesi di Astorga, Spagna). La Prelatura dell'Opus Dei non è intervenuta né ha saputo di questa decisione finché non è stata resa pubblica: di fatto, gli unici superiori di monsignor Vallejo sono quelli della Santa Sede e il vescovo della diocesi dove è incardinato (Astorga)».
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