"La Chiesa testimonia che Dio è vicino a tutti, anche a chi ha il cuore ferito, e invita tutti a sentirsi a casa nella Chiesa al di là di ogni pretesa e pregiudizio". È il messaggio dell'arcivescovo di Milano Angelo Scola, che ha aperto l'anno pastorale della Diocesi con la lettera 'Alla scoperta del Dio vicino' durante la Messa nel Duomo di Milano per la Natività di Maria."In molti modi la comunità cristiana - ha spiegato Scola citando le parole di Papa Benedetto XVI sulle coppie divorziate che 'continuano ad appartenere alla Chiesa' - si mostra attenta alla storia concreta di molte famiglie segnate da difficoltà, da incomprensioni e da legami abbandonati e costruiti con altri, con tutti i contraccolpi che essi provocano soprattutto sui più piccoli". L'arcivescovo ha affrontato il tema del rapporto tra famiglia e spiritualità, sottolineando che la fede è messaalla prova "dalla tentazione della reticenza sulle ragioni del vivere e sulle responsabilità che vi sono connesse, forse per uno smarrimento della generazione adulta, forse per una falsa idea di libertà". "La tentazione di ridurre la pratica religiosa a una pratica individualistica che rende addirittura imbarazzante pregare insieme mette alla prova la fede - ha spiegato in un passaggio della lettera rivolta ai fedeli e ai sacerdoti della Diocesi -. La tentazione della rassegnazione a un modello di convivenza precario, sospeso alla provvisorietà dei sentimenti - ha proseguito - l'afasia che non sa esprimere la bellezza di un amore casto, di un fidanzamento serio, di un matrimonio cristiano, mette alla prova la fede".