La cripta del Santuario dove è sepolto Padre Pio a San Giovanni Rotondo - Ansa
La reliquia del cuore di san Pio da Pietrelcina sarà nuovamente esposta alla devozione dei fedeli in occasione della festa liturgica del 23 settembre prossimo. Ad annunciarlo è stato il nuovo rettore del Santuario cappuccino di San Giovanni Rotondo, fra Aldo Broccato, precisando che l’autorizzazione definitiva spetta all’arcivescovo di Manfredonia-Vieste San Giovanni Rotondo, padre Franco Moscone, e al Dicastero delle cause dei santi.
La preziosa reliquia, dopo la ricognizione canonica e il successivo trattamento conservativo del 2008, è custodita in un teca realizzata dall’orafo franco-georgiano Goudji, benedetta papa Benedetto XVI il 21 giugno del 2019 nel suo pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo. Il reliquiario è attualmente collocato nella cella numero 5 del Convento “Santa Maria delle Grazie”, lì dove il santo con le stimmate è vissuto per trent’anni e che ha tenuto a sua disposizione anche dopo il successivo passaggio nella cella numero 1, dove è morto il 23 settembre di 55 anni fa.
Ma la ragione principale della presenza della reliquia nella cella n. 5 è il suo diretto riferimento alla “mistica ferita d’amore” della trasverberazione, un colpo di lancia dolorosissimo inferto il 5 agosto 1918 al costato di Padre Pio da un “personaggio celeste”. Ferita, questa, diretta al cuore anticipando la stimmatizzazione del successivo 20 settembre.
In precedenza, lo scorso mese di giugno, la reliquia del cuore di Padre Pio era stata esposta nel Santuario della Madonna della Consolazione di Pula, in occasione dell’annuale convegno regionale dei Gruppi di preghiera di Padre Pio della Sardegna. Ad accoglierla, l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei. All’omelia, Baturi, presiedendo la solenne concelebrazione con l’arcivescovo Moscone - intervenuto quale direttore generale dell’Associazione internazionale dei Gruppi di preghiera di Padre Pio - aveva ricordato che «il cuore biblicamente è il centro della persona, non soltanto dei sentimenti; è certamente il luogo e l’organo dell’amore».
E aveva aggiunto: «Ciò che può dare davvero senso alla vita è un amore, un amore grande; per cui viviamo solo per ciò che amiamo. Ma san Pio ci avverte che questo amore per cui vivere è intimamente connesso all’esperienza della croce e, quindi, all’esperienza del dolore. Possiamo anche dire che il dolore è l’altra faccia dell’amore, perché amare significa svuotarsi, vivere per un altro, lasciarsi espropriare da un altro che chiede di vivere in me e chiede di vivere grazie a me. Chi non accetta questa possibilità della sofferenza non sta amando».
In passato, la reliquia del cuore è stata in varie località italiane e anche in America: nel 2018 in Paraguay per il trentennale dell’arrivo dei Cappuccini e due anni prima a Boston. Per due volte è stata portata a Pietrelcina, l’ultima il 25 maggio 2019 per il 132º anniversario della nascita di Francesco Forgione, il futuro san Pio.
Nella giornata di oggi ricorrono i cento anni del “testamento spirituale” di Padre Pio, con cui esprimeva il desiderio di essere seppellito in un «tranquillo cantuccio» della terra di San Giovanni Rotondo. L’evento sarà ricordato questa sera con un convegno voluto dal Comune, a cui parteciperanno i frati della locale comunità cappuccina.