Papa Benedetto XVI ha chiesto con forza cambiamenti e un ruolo maggiore per la Chiesa cattolica a Cuba, ma il suo appello è stato immediatamente respinto dal regime comunista, col vice presidente che ha escluso riforme politiche nel Paese caraibico.Mentre il Pontefice incontrava il presidente Raul Castro al Palazzo della Revolution, il Vaticano rendeva noto anche di aver presentato una "richiesta umanitaria". "Il Papa ha sollevato con Raul Castro anche il tema dei diritti umani in base alle richieste che sono pervenute in Vaticano". Lo ha reso noto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, precisando che "di tali petizioni si è parlato sia nel colloquio privato tra Papa e presidente cubano sia nella riunione delle due delegazioni che si è tenuta contemporaneamente al palazzo della Revolution. "Al Papa erano arrivati nelle scorse settimane molti messaggi con richieste di aiuto di carattere umanitario per persone in difficoltà", ha precisato padre Lombardi, che tuttavia non ha voluto dare indicazioni più precise sulla lista preparata in Vaticano, né dire se vi era incluso il nome di Alan Gros, l'ebreo americano arrestato nel dicembre 2009 per aver venduto sull'isola senza l'autorizzazione del governo cubano materiale informatico e per le comunicazioni satellitari, condannato nel marzo 2011 a quindici anni di carcere per "atti contro l'indipendenza e l'integrità dello Stato".Incontrando Castro nel Palazzo della Rivoluzione, Benedetto ha anche chiesto al leader cubano di trasformare il Venerdì Santo in festa nazionale, dopo che nel 1998 Fidel Castro, su richiesta del Papa Giovanni Paolo II, aveva ripristinato la festività del Natale.
"Il governo cubano - ha riferito il portavoce vativano Padre Federico Lombardi - dovrà riflettere sulla richiesta, per cui non ci aspettiamo una risposta in tempi brevi. Tuttavia la concessione di questa festività in più sarebbe il segno concreto di un passo in avanti, di un'evoluzione nel riconoscimento del ruolo della Chiesa nella società".Contemporaneamente al colloquio tra il Papa e il presidente, durato 40 minuti, nel palazzo della Revolution si sono riunite la delegazione vaticana composta dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, dal sostituto monsignor Giovanni Angelo Becciu e dal segretario per i rapporti con gli Stati monsignor Dominique Mamberti, e quella cubana con a capo il vice presidente Josè Ramon Machado Ventura, coadiuvato da alcuniministri e dall'ambasciatore Delgado Bermudez. Questo incontro però, è durato solo una ventina di minuti a causa di esigenze protocollari. Era previsto infatti che assistessero alla cerimonia dello scambio dei doni, quando il presidente ha regalato al Papa una riproduzione in legno della Madonna del Cobre e ha ricevuto in dono una copia in facsimile della quattrocentesca "Geographia" di Tolomeo, conservata nella Biblioteca Vaticana, con un planisfero del 1530 che raffigura già il continente americano e l'isola di Cuba. Intanto proprio Fidel Castro ha scritto in un editoriale pubblicato ieri sera sul sito www.cubadebate.cu che incontrerà oggi "con piacere" il Papa, prima del ritorno a Roma. In un articolo vergato di suo pugno per le sue periodiche 'Reflexiones' sul sito ufficiale on line CubaDebate.cu, Fidel scrive: "Sarò lieto d'incontrare SuaEccellenza Papa Benedetto XVI, come feci nel 1998 con Giovanni Paolo II: un uomo al quale il contatto con i bambini e con gli umili cittadini del popolo suscitava invariabilmente sentimenti di affetto", scrive l'85enne ex presidente cubano. Fidel spiega di aver deciso di chiedere al Pontefice "qualche minuto del suo tempo oberato da impegni" dopo aver appreso dal ministro degli Esteri, Bruno Rodriguez, che all'ospite sarebbe "piaciuto un modesto e semplice colloquio". Nel testo non si specifica peraltro in quale momento della giornata avverrà l'incontro.Il presidente sta incoraggiando la nascita di nuove imprese private e la riduzione del ruolo dello Stato, anche col taglio di 1 milione di posti di lavoro statali, cioè il 20%. Contemporaneamente, Raul Castro ha deciso di considerare la Chiesa come interlocutore sulle questioni sociali e di migliorare le relazioni col Vaticano.Ma ieri Marino Murillo, vice presidente del Consiglio dei ministri e considerato il "boss" delle riforme economiche ha detto ai giornalisti che "a Cuba non ci sarà una riforma politica". "Parliamo di aggiornare il modello economico cubano per rendere sostenibile il nostro socialismo". Dal suo arrivo nell'isola, lunedì scorso, il Papa aveva parlato della necessità di rinnovamento, di riconciliazione e di apertura della società cubana, considerando la Chiesa un partner nella transizione.