Si sono svolte questa mattina nella Basilica Vaticana, presso l’altare della Cattedra, le esequie del cardinale
Giovanni Canestri, arcivescovo emerito di Genova, deceduto il 29 aprile scorso all’età di 96 anni. La Messa è stata celebrata dal cardinale decano
Angelo Sodano. Al termine, il Papa ha presieduto il rito
dell’Ultima Commendatio e della Valedictio. Il 30 aprile scorso Papa Bergoglio ha voluto ricordare in un messaggio il cardinale piemontese e uno degli ultimi padri, testimoni del Concilio Vaticano II sottolineando la «profonda commozione e sincera ammirazione per il lungo e fecondo sacerdozio ed episcopato a servizio del Vangelo». E ha aggiunto: «Ricordo con gratitudine il suo fervido ministero dapprima come viceparroco, negli anni duri della guerra, nelle periferie romane segnate da sofferenze e povertà; poi come parroco in due popolose borgate, intento ad educare specialmente i giovani alla gioia della fede». Sempre il 30 aprile a Genova a mezzogiorno in tutte le chiese sono suonate le campane per la morte del cardinale Giovanni Canestri, che resse la diocesi dal 1987 al 1995.
Nella sua omelia in San Pietro il cardinale Sodano ha ricordato
la vita del cardinale Canestri, «tutta spesa al servizio della Santa Chiesa, da Alessandria a Roma, da Tortona a Cagliari e poi da Genova nuovamente a Roma, concludendo infine qui i suoi giorni, all’ombra di quella storica chiesa di Santa Maria degli Angeli che gli era particolarmente cara». «In realtà – ha sottolineato il cardinale decano - cara gli fu sempre tutta la comunità cristiana di Roma, alla quale aveva già dedicato i suoi primi anni di sacerdozio, lavorando per ben vent’anni, dal 1941 al 1961, nei rioni più popolari della città, dalla Garbatella a Pietralata, dalla borgata Ottavia a Casalbertone. Il suo nome vive là in benedizione. Nel 1961, il Papa Giovanni XXIII l’aveva poi chiamato all’episcopato come ausiliare di Roma e da allora iniziò per lui una nuova fase della sua vita, mantenendo però sempre quello stile paterno che gli era tanto caratteristico e che conservò poi per tutti i suoi 54 anni di episcopato». E ha concluso:«Questo benemerito pastore ci ha lasciato e noi oggi ci siamo raccolti in preghiera, per affidarlo nelle mani del Padre che sta nei cieli».
Per espresso desiderio del porporato piemontese, successore diretto del
cardinale Giuseppe Siri, verrà tumulato nella cattedrale di San Lorenzo presso l’altare della Santissimo Sacramento. Si tratta della prima tumulazione nella cattedrale di Genova di un arcivescovo, dopo quella di Siri avvenuta nel maggio del 1989. Domenica e lunedì mattina nella cattedrale si potrà rendere omaggio alla salma del vescovo che resse la cattedra di San Siro per otto anni. Lunedì pomeriggio alle 16 si terranno i funerali nella chiesa madre dei genovesi e saranno presieduti dall’arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, e concelebrati dai vescovi della Liguria. Dopo il rito, a porte chiuse, la salma verrà tumulata in San Lorenzo presso l’altare del Santissimo Sacramento.