Una parte del denaro trovato dalla polizia belga nelle abitazioni di Panzeri e Kaili - Ansa
Sono ancora molti gli angoli bui da illuminare, nell’intricato e lucroso sottobosco di mazzette e favori ormai noto come Qatargate, in cui si sono mossi 007 di lingua araba, esponenti politici europei, assistenti e portaborse e lobbisti di due organizzazioni non governative.
Per mettere a fuoco lo scenario e accertare se la rete di corruzione e riciclaggio possa aver trovato sponde anche in Italia o comunque possa costituire una minaccia, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto dal dem Lorenzo Guerini, ha programmato una doppia audizione per i vertici dei Servizi segreti, in cui si parlerà anche del caso scoppiato all’Europarlamento: martedì alle 12 verrà sentito Giovanni Caravelli, direttore dell’Agenzia informazioni per la sicurezza esterna (Aise); mercoledì alle 9 Mario Parente, direttore dell’Agenzia informazioni per la sicurezza interna (Aisi).
Sul fronte delle indagini, gli investigatori della Guardia di Finanza, su delega della procura di Milano, stanno facendo accertamenti su 7 conti correnti riconducibili all’ex europarlamentare del gruppo S&D Antonio Panzeri, al suo ex collaboratore Francesco Guidi e a Luca Visentini, segretario generale della confederazione internazionale dei sindacati. Conti sui quali sarebbero stati appoggiati fondi «consistenti» e i cui saldi verranno ora inviati ai magistrati del Belgio. Sarà il giudice istruttore belga Michel Claise - secondo quanto si legge nel mandato di arresto europeo eseguito il 9 dicembre in Italia a carico di Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell’ex europarlamentare - a dover effettuare audizioni di testimoni e prove raccolte, con lo scopo di localizzare «documenti contabili, bancari e di altro tipo necessari per il proseguimento delle indagini», individuare «altre persone verosimilmente coinvolte in questa vasta organizzazione fraudolenta».
Nell’abitazione della famiglia Panzeri a Calusco d’Adda sono stati trovati, nelle perquisizioni eseguite dalla procura di Milano, 17mila euro e orologi di valore su cui le due donne non avrebbero fornito spiegazioni. Domani e dopodomani la 68enne consorte di Panzeri e sua figlia compariranno davanti alla corte d’Appello di Brescia. Per la giustizia belga sarebbero state «consapevoli delle attività» dell’ex europarlamentare, accusato di corruzione e riciclaggio, partecipando persino nel trasporto dei cadeaux provenienti «da A.A., ambasciatore del Marocco in Polonia» come si legge nel mandato firmato dal giudice Claise. I giudici italiani dovranno decidere se consentire la loro consegna ai magistrati belgi. «Sono incredule, non hanno mai avuto problemi con la giustizia e sono estranee a tutto», sostiene Nicola Colli, avvocato difensore delle due donne.
Sul fronte politico, la vicenda continua ad angustiare il Partito democratico, che venerdì ha sospeso Antonio Cozzolino, europarlamentare non indagato ma il cui nome era emerso rispetto all’inchiesta. Il Pd è «un partito fatto di persone per bene, non accetteremo mai tutta la sporcizia che ci sta cadendo addosso, uno scandalo inaccettabile», dice il segretario Enrico Letta, «abbiamo chiesto una commissione d’inchiesta a Bruxelles e ci costituiremo parte lesa. Saremo inflessibili, chi ha commesso porcherie dovrà pagare il conto».
Anche il sindaco di Firenze Dario Nardella chiede che la questione sia «affrontata di petto, senza cercare giustificazioni». E nel governo è il ministro degli Esteri Antonio Tajani a dire di aver «provato disgusto» ma «si tratta di mele marce, da non confondere con l’istituzione del Parlamento Europeo». Più puntuto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini: «Qualcuno è fustigatore dei pubblici costumi altrui e poi ha un problema grande come una casa in casa propria - attacca, alludendo ai dem-. Quando parlano di tetto al denaro contante, c’era qualcuno che di contante era molto esperto...».