Il governo introduce un tetto alle pensioni più alte sanando una "falla" contenuta nella riforma previdenziale di fine 2011.
È quanto prevede un emendamento depositato dal governo alla legge di Stabilità.
La riforma Fornero permette ad alcune categorie, ad esempio dirigenti, magistrati e docenti universitari, di restare al lavoro oltre il limite della pensione di anzianità maturando i requisiti per incassare un assegno anche superiore all'ultimo stipendio.
L'emendamento cancella questa possibilità e sancisce che "l'importo complessivo del trattamento pensionistico non può eccedere quello che sarebbe stato liquidato" con le regole precedenti alla riforma Fornero.
Di fatto il governo limita l'assegno all'80% dell'ultimo stipendio per queste categorie.
Il testo non chiarisce la decorrenza del nuovo regime, che dovrebbe quindi applicarsi solo alle pensioni erogate a partire dal primo gennaio 2015, giorno di entrata in vigore della manovra.
Un secondo emendamento elimina le penalizzazioni che la riforma Fornero prevede per chi va in pensione prima di aver compiuto i 62 anni, pur avendo maturato i requisiti contributivi.
Il beneficio scatta da gennaio 2015 e sarà valido soltanto per i soggetti che maturano i requisiti di anzianità contributiva "entro il 31 dicembre 2017".
La Commissione Bilancio della Camera approverà oggi la manovra. Dopo il via libera dell'aula, atteso tra sabato e domenica, la legge di Stabilità andrà in Senato.
Sarà in quella sede che governo e maggioranza dovranno sciogliere i nodi sul tappeto: la riformulazione dei tagli da 4 miliardi alle Regioni, la tassazione dei fondi pensione e l'introduzione di una imposta unica comunale.
Tra le altre modifiche, si registra l'ok all'emendamento che assegna le frequenze del digitale alle tv locali. Ancora, arrivano 7,7 milioni di euro per distribuire pasti ai più poveri e 100 milioni per il rilancio degli asili nido. Ok anche ai benefici previdenziali per i lavoratori che sono stati esposti all'amianto. Arrivano 45 milioni per 45 mila
famiglie numerose (con 4 o più figli) e in povertà. Ognuna
riceverà 1.000 euro. È il contenuto di un emendamento.
Si tratta, afferma il deputato del gruppo parlamentare Per
l'Italia ed esponente di Democrazia Solidale, Mario Marazziti,
di "un primo strumento di lotta alla povertà strutturale e per
sostenere le famiglie numerose. Con il fondo per la non
autosufficienza e il fondo per il sostegno alimentare si fanno
passi nella direzione giusta. Ridurre il disagio e impedire che
una condizione di difficoltà temporanea si trasformi in povertà
strutturale è una scelta strategica, non solo congiunturale".