Don Maurizio Francoforte
Don Maurizio Francoforte, parroco di San Gaetano, a Brancaccio, successore del beato Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993, ha chiuso gli occhi, nella notte della vigilia di Natale. Don Maurizio è spirato quando mancava poco alla mezzanotte. Aveva sessantadue anni ed era malato da tempo. L’annuncio è stato dato da un post su Facebook della stessa parrocchia: «Oggi 24 dicembre 2024 alle ore 23, mentre in san Pietro Papa Francesco ha varcato la porta santa del giubileo 2025 e ha introdotto tutta la Chiesa nell’anno della speranza, a Palermo, il nostro caro fratello e pastore Maurizio Francoforte, si è addormentato nel Signore, dopo aver servito la nostra comunità parrocchiale per sedici anni. Il beato Giuseppe Puglisi gli vada incontro e il Padre Celeste gli apra le porte del Regno». Non poteva passare inosservato l’incrocio terreno e finale del cammino di un uomo che si «addormentava nel Signore», mentre una vita in fasce portava la notizia della speranza che arriva, proprio quando, nelle case illuminate dalla festa, ci si preparava a sistemare il Bambinello, al suo posto, nel presepe.
L’Arcidiocesi di Palermo, con il suo messaggio, ha sintetizzato: «Don Maurizio Francoforte nell’abbraccio di Colui che nasce. Ci lascia la testimonianza di una vocazione esemplare, “pane spezzato” a servizio della Chiesa di Palermo e del quartiere in cui operava sulle orme del Beato Giuseppe Puglisi. Le parole dell’Arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice: «Il nostro cuore si è infranto ma è sereno perché questo è il Natale di don Maurizio Francoforte, il parroco di Brancaccio che ha avuto – e continuerà ad avere – nel cuore il bisogno di rendere concreto il messaggio del Martire e Beato Pino Puglisi: se apriamo il cuore a Dio noi i cristiani possiamo contribuire alla realizzazione di una città umana riscattata dal male che si struttura che, per esempio, quello della mafia».
I funerali, venerdì, saranno celebrati nella chiesa della Missione “Speranza e Carità” di via Decollati. Sono i luoghi fondati da Fratel Biagio Conte, il missionario laico che ha consacrato la sua esistenza ai poveri, scomparso il 12 gennaio del 2023. I due erano molto amici. Don Maurizio aveva raccontato la condivisione di un percorso di sofferenza e di malattia, con esiti in tempi diversi. «Ci troviamo insieme per la chemioterapia – aveva detto –. Chiacchieriamo un po’. Gli dico: “Biagio, ti confesso una cosa. Io avrei voluto percorrere una tappa dei tuoi tanti cammini per il mondo con te”. Lui e mi risponde: “Tu hai scelto la tappa migliore del cammino che affrontiamo insieme”». Don Maurizio era uno strenuo difensore di Brancaccio, dei diritti della borgata che voleva libera dalla violenza, dall’oppressione mafiosa, come dall’indifferenza. In occasione della visita, lo scorso settembre, della Commissione parlamentare sulle periferie, aveva usato, come sempre, un linguaggio diretto: «Siamo stufi delle parole, ho sentito tanti impegni verbali, quasi mai, però, abbiamo visto quei fatti necessari per far crescere Brancaccio e i suoi abitanti, come voleva don Pino».
La sua gente e tanti altri lo hanno salutato nella camera ardente allestita all’interno di San Gaetano. Anche l’arcivescovo si è recato in visita, per offrire la sua vicinanza. Sulle pareti le foto della visita di papa Francesco, nel 2018. C’erano i giovani della parrocchia che hanno condiviso uno strenuo impegno. Il loro messaggio, reso esplicito, tra memoria, dolore e speranza, è stato chiaro: «Il sogno di don Maurizio e di noi tutti continua. Lo porteremo sulle nostre spalle».