Il Decreto Rilancio c'è. Dopo lunghe ed estenuanti trattative il Consiglio dei ministri ha trovato l'intesa. E il premier Giuseppe Conte ha potuto illustrarlo all'ora di cena. Nel complesso si tratta di una manovra da 55 miliardi. Il testo del Dl poi arriverà in Parlamento.
Ecco alcuni dei punti messi in evidenza dal governo
Vengono introdotte misure di rilancio e sostegno alle imprese per una pronta ripartenza. "Ci sono 15-16 miliardi alle imprese,
che verranno erogati in varie forme dalle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi - ha detto Conte-. Tagliamo in pratica 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato" con lo stop alla rata Irap di giugno. Stanziati in particolare 6 miliardi per gli indennizzi alle imprese che fatturano da zero a 5 milioni di euro e che hanno avuto un calo di fatturato del 33% (sostanzialmente la totalità)
ll settore agroalimentare ha una dotazione specifica: sono stati destinati 1 miliardo e 150 milioni di euro per sostenere la filiera agricola. Gli interventi saranno finalizzati ai settori che hanno più sofferto, il florovivaismo, gli agriturismi, la filiera del vino.
Vengono aiutate le famiglie che hanno figli, arriva un reddito di emergenza.
Per i lavoratori le risorse previste sono pari a 25,6 miliardi di euro.
Per gli autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni separate Inps arriveranno 600 euro subito, perché saranno dati a chi ne ha già beneficiato. Spero possano arrivare nelle prossime ore, quando il decreto andrà in Gazzetta ufficiale, il governo si riserva di integrarli con un ristoro fino a 1000 euro.
Per la sanità c'è un intervento pari a 3 miliardi e 250 milioni.
Viene istituito il fondo per le strutture semi-residenziali per persone con disabilità prevedendo risorse per 40 milioni.
Turismo: via la prima rata Imu per gli alberghi e gli stabilimenti balneari. Ci sarà un tax credit fino a 500 euro per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro. Ristoranti e bar potranno occupare suolo pubblico non pagando la Tosap anche grazie alla collaborazione con Anci.
Per università e ricerca ci sono 1,4 miliardi e si prevede l'assunzione di 4.000 nuovi ricercatori.
Cultura: l'istituzione di un Fondo Emergenza imprese culturali con 210 milioni di euro per il 2020. È una delle novità del Decreto rilancio approvato questa sera dal Cdm. Il Fondo, voluto dal ministro della cultura Dario Franceschini, servirà a sostenere il mondo del libro e dell'editoria, gli spettacoli, i grandi eventi, le fiere, i congressi e le mostre annullate dall'emergenza Coronavirus, nonché i musei che non appartengono al Mibact.
Lavoro nero e immigrati
Ed è arrivato anche l'accordo sulla regolarizzazione degli immigrati che, insieme alla quadratura delle coperture delle misure economiche, apre la strada all'approdo del decreto Rilancio in Consiglio dei ministri.
"Voglio sottolineare un punto per me fondamentale, l'emersione dei rapporti di lavoro. Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili". Lo ha detto la ministra per le Politiche Agricole, Teresa Bellanova, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei ministri. "Da oggi possiamo dire che lo Stato è più forte del caporalato", ha aggiunto. Conte ha parlato di 600mila migranti che potranno essere regolarizzati.
La riunione, dopo essere slittata per giorni e dopo un estremo tentativo di convocazione nella notte, è iniziata oggi pomeriggio. "Nessun problema di coperture", assicurano dal ministero dell'Economia: arrivano 10 miliardi per la cig, 4 miliardi per il taglio dell'Irap e 6 miliardi per le pmi, 2 miliardi per l'adeguamento di negozi e attività produttive alle norme anti Covid, 2 miliardi per misure fiscali, 2,5 miliardi per il turismo e la cultura, 5 per sanità e sicurezza. La maximanovra da 55 miliardi mobilita 130 miliardi di liquidità.
Sul dossier della regolarizzazione dei migranti, dopo due giorni di strappi e tensioni, e dopo un invito del premier Giuseppe Conte a rimettersi attorno a un tavolo per trovare la quadra, il capo politico Vito Crimi aveva annunciato, intorno alla mezzanotte di martedì, un accordo "soddisfacente" che mette al centro "il lavoro regolare".
Ed ecco i contenuti: i cittadini stranieri, con permesso di soggiorno scaduto tra il 31 ottobre 2019 e il 31 gennaio 2020, potranno richiedere un permesso di soggiorno temporaneo della durata di 6 mesi per svolgere lavori in agricoltura o come colf e badanti. Nella sanatoria rientrano anche i lavoratori italiani impiegati illegalmente.
Non potranno presentare istanza di regolarizzazione i datori di lavoro che siano stati condannati negli ultimi 5 anni, anche
con sentenza non definitiva, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento di minori. C'è inoltre un raddoppio delle pene per chi sfrutta il lavoro in nero. I migranti che chiedono il permesso devono essere rimasti in Italia e fatto i rilievi fotodattiloscopici prima dell'8 marzo 2020.
Sul fronte economico, dopo i problemi emersi al tavolo tecnico in particolare sulle coperture della cassa integrazione, il ministero dell'Economia assicura che non ci sono problemi sulle risorse. Tra le varie misure arrivano 2 miliardi per gli interventi che consentiranno la ripartenza delle attività produttive e dei negozi adeguandosi alle norme anti-covid, circa 10 miliardi per ulteriori settimane di Cig e 4 miliardi e mezzo per il bonus autonomi, 12 miliardi di liquidità agli enti locali per il pagamento tempestivo dei propri debiti nei confronti dei fornitori, azzeramento dell'Iva per i dispositivi di protezione individuali, 500 milioni per colf e badanti.