venerdì 26 luglio 2024
Punta Marina Terme, nel Ravennate, si è dotato di uno stabilimento balneare attrezzato con ombrelloni, lettini e carozzine per di sabili. L'impegno dell'Associazione "Insieme a te"
Il nuovo stabilimento di Punta Marina Terme

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Uno stabilimento balneare con lettini, ombrelloni e… carrozzine per disabili. A Punta Marina Terme, in provincia di Ravenna, il 9 luglio è stato inaugurato un “bagno”, come si chiama in Romagna, a misura della disabilità più grave. Lo si deve alla tenacia di Debora Donati, presidente dell’Associazione “Insieme a te”, nata nel 2017 per dare un senso al dramma che aveva colpito la sua famiglia. Il marito Dario Alvisi, infatti, padre delle loro tre figlie, si era ammalato di Sla (Sclerosi laterale amiotrofica), grave patologia neurologica, estremamente invalidante. Nonostante la diagnosi, insieme hanno continuato a cercare la bellezza della vita e a coltivare sogni. Uno di questi era poter fare ancora il bagno in mare.

L’ha realizzato nel 2017 in Puglia, grazie all’Associazione “Io posso”, fondata da un altro malato di Sla, Gaetano Fuso. «Per vivere questa esperienza, però, abbiamo dovuto percorrere 800 chilometri», ricorda Debora. Da ciò, l’idea di replicare il modello nella loro terra. Purtroppo, Dario non ha fatto in tempo a vedere il risultato: è morto nel Lunedì Santo del 2018, «con la certezza, però, che il suo sogno si sarebbe realizzato», racconta la moglie. Un sogno che, ora, si concretizza per altre persone con disabilità, grazie al contributo di tanti benefattori privati e di fondi pubblici. «Vogliamo sia un luogo per tutti, non solo per disabili, ma per ogni tipo di utenza», spiega la presidente di “Insieme a te”.

La locale parrocchia ospita gratuitamente i numerosi volontari che si alternano per aiutare le persone con handicap a vivere appieno la loro vacanza al mare. Proprio a monsignor Lorenzo Ghizzoni, Arcivescovo di Ravenna-Cervia, è toccato il taglio del nastro della “Spiaggia Insieme a Te”, questo il nome del lido totalmente senza barriere e attrezzato con lettini e carrozzine studiate per permettere a tutti di muoversi e fare il bagno. All’inaugurazione ha partecipato anche il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha ricordato come siano le persone a fare la differenza, nell’effettiva realizzazione dei progetti più ambiziosi. «Tutti hanno diritto ad essere felici, a fare una vacanza, a praticare sport – le parole del ministro –. Servono partnership pubblico-privato, meno burocrazia per queste famiglie, ma soprattutto persone che ci credono», ha osservato.

E Debora Donati ci ha creduto davvero: semplicemente raccontando la sua storia, il suo progetto, ha raccolto un milione di euro. Come ha fatto a convincere i donatori? «Lei dà speranza: la speranza è una gran cosa», evidenzia uno dei benefattori, il notaio faentino Paolo Castellari. Una motivazione apparentemente semplice, dunque, ma essenziale. Di speranza, infatti, parla anche la mamma di uno dei beneficiari di questa vacanza, che segue la cerimonia con trepidazione: «Scalpita per fare il bagno», osserva, sorridendo. «Ma sa cos’è il bello di questa spiaggia?», rimarca. «Non le cabine nuove, neppure la passerella comoda verso la riva. Sono le persone che la popolano e l’aria di speranza che si respira in questo spazio per tutti: la sente?».

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