Ruspe in azione a Borgo Mezzanone per abbattere parte dell'enorme ghetto della "pista". Da poco tre grandi mezzi del genio militare e alcuni privati sono entrati nell'area, circa quattro ettari, dove saranno abbattute baracche che, assicurano in Prefettura, ospitano soprattutto attività commerciali abusive o illecite.
Le Forze dell'ordine intervengono dopo un ordinanza della procura di Foggia che ha ordinato il sequestro dell'area e il successivo decreto del prefetto Raffaele Grassi.
È il quarto intervento di abbattimento negli ultimi mesi, nel ghetto sorto accanto al Cara, in una coabitazione di degrado, emarginazione e illegalità. Attualmente nel ghetto vivono 1.600 immigrati, molti meno degli altri anni quando si arrivava a più di 4mila. Evidentemente molti, in vista degli abbattimenti, si sono allontanati autonomamente verso altri ghetti pugliesi.
Perché attualmente alternative degne di ospitalità non ce ne sono. Eppure il Cara è vuoto, appena 93 posti mentre ne potrebbe ospitare almeno 450. Per gli sgomberati di oggi sono stati predisposti dei container a "Casa Sankara" nell’ex azienda agricola regionale Fortore a San Severo.
Ma ci andranno? Prima dell'intervento delle ruspe molti immigrati hanno spostato le loro cose in altre baracche che non saranno abbattute.
C'è chi sposta una roulotte. E addirittura chi smonta la sua baracca per recuperare lamiere, legno e tavole di legno, per ricostruirsela più lontano. E lo fa tranquillamente, osservato dai carabinieri. Non c'è tensione. Unico momento non felice quando un funzionario della Questura blocca i volontari delle associazioni che da anni sono presenti al ghetto, come le Caritas diocesane col progetto Presidio, Intersos, Medu, Flai Cgil, Asgi, Iris, Oasi2, coop. Arcobaleno. Vorrebbero essere presenti allo sgombero ma vengono allontanati. "Siamo qui tutti i giorni", spiegano. "L'area è sequestrata e per motivi di ordine pubblico non potete restare - è la risposta - . La vostra attività pur nobile ma oggi non può avvenire. Se non andate via sarete allontanati". Così avviene.
Poi i volontari distribuiscono agli immigrati un volantino, in tre lingue, di forte denuncia intitolato "Lo sgombero dei diritti" e che porta la firma di 22 associazioni oltre all'arcidiocesi di Foggia-Bovino.
Qui è possibile vedere il COMUNICATO delle associazioni.
Poco fa ci sono stati alcuni scontri tra le Forze dell'ordine e alcuni immigrati che si opponevano all'abbattimento di una grande baracca.
IL VIDEO DEGLI SCONTRI A BORGO MEZZANONE
Prima alcuni spintoni, poi una carica coi manganelli. A questo punto è partito un lancio di grosse pietre al quale la polizia ha risposto con alcuni lacrimogeni. Alla fine gli immigrati si sono allontanati e la baracca è stata abbattuta da un mezzo del genio militare. Ma la tensione resta alta con le forze dell'ordine schierate in assetto antisommossa.