martedì 22 giugno 2021
È stata la restauratrice Antonella di Francesco a capire il valore del dipinto mentre lo stava restaurando. Al quadro è stato dedicato un simposio che si è tenuto questa mattina a Roma.
L'Adorazione dei Magi di Rembrandt (particolare)

L'Adorazione dei Magi di Rembrandt (particolare) - Fondazione Patrimonio Italia

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È stato ritrovato dopo secoli a Roma un capolavoro di Rembrandt che si pensava fosse andato perduto.

La straordinaria scoperta è dovuta alla restauratrice Antonella di Francesco che si è accorta del valore del quadro mentre lo stava restaurando.

Al ritrovamento è stato dedicato il simposio "Rembrandt: individuare il prototipo, vedere l'invisibile" che si è tenuto questa mattina presso l'Accademia di Francia di Villa Medici, a Roma, alla presenza di esperti di fama internazionale tra i quali il direttore dell'Accademia di Francia a Roma Sam Stourdzéir e Peter Matthaes, direttore del Museo Arte e Scienza di Milano.

L'Adorazione dei Magi di Rembrandt

L'Adorazione dei Magi di Rembrandt - Fondazione Patrimonio Italia


L'incontro è stato promosso dalla Fondazione Patrimonio Italia, ente non-profit presieduto da Guido Talarico, impegnato nella valorizzazione e del patrimonio culturale italiano. Il prezioso quadro è un dipinto ad olio su carta applicata su tela, eseguito nel 1632-1633, che ha come soggetto "L'Adorazione dei Magi" e che è sopravvissuto, fino ad oggi, soltanto attraverso copie delle quali le più note sono custodite a San Pietroburgo e a Göteborg.

Curioso e, insieme, misterioso il modo in cui il dipinto è stato ritrovato. Vittima di un trauma accidentale nel 2016, il quadro aveva bisogno di essere reintelato e, proprio mentre stava svolgendo questa operazione, la restauratrice Antonella Di Francesco si è accorta di avere davanti un capolavoro.

"Nel corso del mio lavoro - ha raccontato l'esperta - può capitare una delle cose più belle della vita. La coscienza improvvisa di essere davanti ad un'opera di un autore molto grande che ti si rivela, che esce dalla sua zona opaca e ti sceglie per essere riscattato dall'oscurità. È questo il momento in cui bisogna vincere le vertigini capaci di farci sprofondare in quel meraviglioso senso di appartenenza alla storia. É un brivido che non ha pari, che vibra fino a trascinarti in un impulso irrefrenabile di morbosa curiosità. Non lo combatto e mi lascio portare dentro all'incantesimo".

La tecnica rarissima, ma tipica del maestro olandese negli anni '30 del '600, con cui l'opera è stata realizzata e le sue dimensioni (cm 54x44,5), sono le stesse di una serie di incisioni di Rembrandt relative alla "Vita e alla Passione di Cristo". Gli sketch, quasi invisibili nel dipinto ad occhio nudo, ma portati alla luce dalle tecnologie IR, consentono di partecipare al momento ideativo dell'opera nell'attimo in cui ha preso forma nelle mani dell'autore mostrandone la forza, la tecnica ed il genio creativo.

Il convegno durante il quale è stato dato l'annuncio della scoperta, rappresenta il primo appuntamento del progetto "Discovering Masterpiece", un'iniziativa della stessa Fondazione Patrimonio Italia che ha l'obiettivo di promuovere appuntamenti di intesa culturale e scientifica, in Italia e all'estero, per lo studio e la divulgazione dei capolavori dell'arte italiana e internazionale appartenenti a collezioni italiane.


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