Il soprano russo Anna Netrebko ha postato su Instagram questa foto accanto al maestro Valery Gergiev, poi rimossa
Nessuna risposta. «Dunque credo che a questo punto possiamo escludere in futuro la presenza di Valery Gergiev al Teatro alla Scala». Poche parole da parte del sindaco di Milano Beppe Sala nel giorno della scadenza dell’ultimatum al direttore d’orchestra russo, che più volte ha espresso pubblicamente il suo sostegno a Vladimir Putin, al quale Sala, nelle sue vesti di presidente del consiglio di amministrazione del Piermarini, ha chiesto di prendere le distanze dall’attacco del Cremlino all’Ucraina e ribadire la necessità di un dialogo e di una soluzione diplomatica alla crisi. «Se non lo facesse saremmo costretti a rinunciare alla collaborazione con lui» aveva avvertito il sindaco giovedì. La richiesta, a poche ore dall’inizio dell’offensiva di Mosca su Kiev e firmata anche dal sovrintendete scaligero Dominique Meyer, era arrivata l’indomani del successo raccolto da Gergiev alla Scala con La dama di picche di Cajkovskij.
«Il maestro non ha risposto, io certamente non ho chiesto nessuna abiura, però ho chiesto una presa di distanza dalla guerra, che è una cosa un po' diversa» ha detto ieri Sala a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dello Iulm. Dunque Gergiev, scaricato nel frattempo da New York, Monaco, Lucerna, Verbier e anche dall’agenzia artistica che lo rappresenta, non salirà sul podio per le repliche, a partire dal 5 marzo, di Pikovaya dama. E non dirigerà nemmeno il concerto del 7 marzo della Filarmonica, orchestra che ha già annunciato la sostituzione del maestro russo con il direttore musicale del Piermarini Riccardo Chailly.
La dama di picche potrebbe essere diretta dall’assistente di Gergiev, Timur Zangiev che ha seguito tutte le prove in quanto il direttore, positivo al Covid, è arrivato in teatro solo per la prova generale, alla vigilia della prima del 23 febbraio. La domanda è se sarà chiesta anche a lui (che ad ora non ha ancora accettato la sostituzione) una presa di distanza dall’attacco di Mosca a Kiev. A lui e a (quasi) tutto il cast della Dama in quanto la maggior parte dei cantanti impegnati nell’opera di Cajkovskij sono russi, solo una è ucraina.
«Vedo che altre persone nel mondo artistico, tipo Anna Netrebko, si sono espresse in questo modo, e anche molti nel mondo dello sport» ha detto ancora Sala. Dopo la richiesta del sindaco in molti avevano pensato anche alla posizione della Netrebko, anche lei russa e vicina a Putin e che il 9 marzo avrebbe dovuto cantare nei panni della protagonista di Adriana Lecouvreur di Cilea alla Scala. Il soprano, che ora ha casa a Vienna, nei giorni scorsi sui suoi profili social ha pubblicato un post dove ha condannato la guerra, «sono russa, ma ho molti amici ucraini» ha scritto, ma ha anche sottolineato che «non si possono forzare gli artisti a dare voce alla loro opinione politica pubblicamente e a denunciare la loro patria, perché deve essere una scelta libera» ha avvertito ribadendo di essere «un artista che ha il compito di unire le persone che la politica divide».
Sembrava una presa di posizione per non dover cancellare le recite scaligere. Ieri sera, invece, una doccia fredda. Bollando come «falsità» le voci che ipotizzavano che la Netrebko avrebbe cancellato i suoi impegni per motivi di salute, la cantante ha postato sul suo profilo Instagram una storia dal contenuto lapidario: «Sto bene, ma non vengo!». Scelta che, contrattualmente parlando, vorrebbe dire per la cantante risolvere unilateralmente il contratto andando incontro a penali. Così come il Teatro alla Scala dovrà fare con Gergiev.
Oggi, invece, un nuovo post sul profilo della Netrebko: una foto che la ritrae agli applausi finali di un concerto, mano nella mano con Gergiev. Un hastrag #friendship. E un commento con una nuova presa di distanza dalla guerra. «Come ho detto sono contraria a questa insensata guerra di aggressione e chiedo alla Russia di porre immediatamente fine a questo conflitto, per salvarci tutti. Abbiamo bisogno di pace!». Post poi tutti cancellati. Quelli di presa di distanza dalla guerra e quelli polemici. L’ultima foto, ora, è quella di una settimana fa con lo scatto degli applausi finali dopo Aida al San Carlo di Napoli.
Giallo chiarito dopo un comunicato della Scala nel quale si dice che Anna Netrebko ha annunciato la sua decisione di sospendere momentaneamente l’attività artistica rinunciando ai prossimi impegni. «Questo non è per me il momento di fare musica e di salire in palcoscenico. Ho quindi deciso per il momento di fare un passo indietro dai miei impegni artistici. È una decisione estremamente difficile per me ma so che il mio pubblico potrà capirla e rispettarla». Anna Netrebko non parteciperà quindi neanche alla produzione di Adriana Lecouvreur diretta da Giampaolo Bisanti in cui era attesa a partire dalla rappresentazione del 9 marzo. Il Teatro alla Scala comunicherà i dettagli della produzione domani nel corso di una conferenza stampa.