Era il 2010 quando un ictus fermava la storia sulle ribalte della musica di Gianni Bella, uno dei compositori più validi del nostro Paese, da allora costretto all’inattività. Però l’Italia non si è dimenticata del tutto di questo suo artista schivo e sin troppo modesto, che già molto aveva pagato il suo pudore in termini di successo visto che come cantautore non gli era riuscito l’approdo alle masse se non al Festivalbar 1976 (vinto con la splendida
Non si può morire dentro) e all’inizio della sua collaborazione con Mogol (per il magnifico Lp
GB1-Nuova gente nei primi ’80). Per il resto, pur in una carriera iniziata a fine anni Sessanta e costellata di grandi canzoni scritte oltre che per sé per la sorella Marcella, Celentano, Morandi, Mia Martini e molti altri, Gianni Bella ha sempre goduto di apprezzamento critico, è tanto stimato all’estero da poter vantare un disco di collaborazioni con Gino Vannelli, Frank Gambale e molti altri, ma non ha quasi mai trovato il modo di bucare schermi e prime pagine con volto e voce, pur essendo quest’ultima notevole: e crediamo sia accaduto perché è sempre stato antipersonaggio (il che è un complimento) e artista vero, in un mondo dello spettacolo costruito su mode e finzioni ben prima della deriva dei talent. Ma dopo che nel 2011 Gianni Morandi l’aveva rimesso sotto i riflettori interpretando a Sanremo quello che a oggi è il suo ultimo inedito,
Rinascimento, ora è la sorella Marcella a sottolineare il talento del fratello, uscendo da un annunciato ritiro dalle scene (presto lo farà pure con un nuovo cd) per ricordarci cosa sia un vero autore ma in fondo anche cosa sia un’interprete di razza, capace di passione e misura e non stereotipata o prevedibile in stile (appunto) talent show. Marcella Bella propone per Gianni un cd nato da una serata tv dal vivo a Milano la cui messa in onda è valsa quasi tre milioni di telespettatori: una
Serata Bella per te, Gianni (titolo comprensivo di gioco di parole) che si fa testimonianza tangibile di una scrittura raffinata capace di introspezioni di rara delicatezza come di aperture melodiche da brividi, ed è interpretata non solo da Marcella ma anche da Umberto Tozzi, Loredana Berté, Mario Lavezzi, Mario Biondi, Annalisa e Deborah Iurato. Certo, pur constando di diciassette pezzi, il disco non poteva contenere tutto il meglio di Gianni Bella, e forse le assenze più pesanti riguardano
Nuova gente, La fila degli oleandri, L’emozione non ha voce scritta per Celentano o
Innamorarsi composta per la Vanoni; però è un piacere, in attesa debutti l’opera lirica composta da Bella con Mogol partendo da Verga, ripassarne sia il repertorio nobilmente pop (
Montagne verdi, Nell’aria) sia quello d’autore di rango (
Io domani, L’ultima poesia, Bella donna), con anche chicche quali
Senza un briciolo di testa, L’arcobaleno con cui Mogol fece cantare a Celentano il ricordo di Battisti e la già citata
Non si può morire dentro, esempio perfetto di come pure in Italia ci sia materiale per un songbook all’americana. Basterebbe ricordarsi dei grandi autori che le canzoni hanno saputo scriverle, usando la melodia oltre la retorica da belcanto all’italiana per farne qualcosa di universalmente moderno, pure spruzzato di soul e blues come nel caso di Gianni Bella.
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UNA SERATA… BELLA PER TE, GIANNI! Halidon/Colorado Euro 15,28 Esce in cd il concerto di Milano dedicato dalla sorella a un autore di razza Con lei le star: Tozzi, Lavezzi, Biondi e Berté
AUTORE. Gianni Bella